"Laggiù nel profondo" di Joe R. Lansdale***

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"Laggiù nel profondo" di Joe R. Lansdale***

Avevo già piazzato a questo libro due stelline. Giuro. Poi sono andato a guardarmi un po’ di cose, mi è tornata in testa la storia, qualche trovata, e ho capito l’errore. 

Il nome dell’autore…
Se leggi Lansdale, ti aspetti delle cose. Anzi… ti aspetti delle grandi cose. Ma le grandi cose sono come il cag8: vengono ogni tanto, non sempre, per fortuna. Certo… non tutti vorremmo augurare una diarrea di grandi cose, al buon Joe, ma dobbiamo anche dare il giusto peso. E il giusto peso, in questo caso, lo si scopre pensando a questo mezzo libro come se fosse a nome di uno sconosciuto. Che ne so… Giovanni R. Liccibullitti, per dire (dove la R sta per Ravasio).
Fossi così, adesso starei già qui a dire che questo Liccibullitti ha avuto proprio un sacco di idee e ha scritto proprio una novella caciarona e godereccia, piena di supereroi, diavoli, ironia, mitologia e una bella spruzzatina di violenza, sesso e soft politically scorrettismo.
Invece ora, pensando che Laggiù nel profondo è del texano a cui voglio più bene, ecco che stavo per scrivervi che la storia sembra raffazzonata, a un certo punto, quasi tirata via, e molte buone idee si perdono per strada, vuoi banalizzate, vuoi non sviluppate. Per fortuna non ho fatto questo errore. Difetti… difetti ci sono, e pure abbastanza visibili. Però del buono ti resta, da questo volumetto della BD edizioni.
Facciamo una cosa veloce, dunque.
Questo non è un libro e non è un fumetto. E’ mezzo e mezzo.
La parte narrativa è una novella di Joe, lunga una settantina di pagine, che si legge come bere una birra fresca (sì, lo so che dipende quanto siete alcolizzotici, ma facciamo una media…).
In questa novella, c’è la sagra delle citazioni, degli omaggi, del caos (in senso buono). Ci sono tre personaggi, palesemente marveliani e ispirati ai fantastici 4. (Fatto che avrà la sua ricaduta sul segno della grafic novel, poco dopo). Abbiamo il leader del gruppo, Cervello, che come ogni supereroe leader non diventerà il vostro preferito, perché sia la donna elastica tettona, sia la cosa gigante, forzuta e buzzurra (mezza cosa e mezza hulk), gli ruberanno ben presto la scena. Poi c’è Dante, Alighieri, vero ispiratore della novella, poi c’è Satana, Belzebù, e Hitler, e Nixon e un sacco, ma proprio un sacco di altri personaggi, alcuni incomprensibili da deridere, per i non americanofili (anche se ci sono le note). 
(Per dire, se all’inferno immaginate un terribile supplizio a Giusy Ferreri, mezza nuda, incatenata a una roccia, con un pianoforte che dall’alto le cade addosso, incessantemente, a causa dei suoi crimini contro la musica, vi viene da ridere, mentre se immaginate la stessa cosa fatta a Barry Manilow, no, perché – semplicemente – non sapete chi cazzo sia, o quasi)
Insomma… una gran caciara.
E cosa origina il casino? Ma l’apocalisse, naturalmente, e il mondo che si congela a tal punto che resta da mangiare solo il pesce, surgelato, da scavare dai laghi e da mari ghiacciati.
Di chi è colpa? Ma del diavolo, ovviamente, e allora vai, a bordo di una Chevy alimentata a nucleare, laggiù nel profondo, guidati niente popò di meno che da Virgilio, che tanto lo fa di mestiere, e vuoi per un inferno, vuoi per un altro, a lui piace girare.
Avete capito, dài… E’ uno di quei libri caciaroni a la lansdale dove tutto è permesso, compreso cavare le palle a Satana. E questo, per l’appunto, resta il pregio maggiore, perchè a ben guardare, la novella, resta sbilanciata, con una parte descrittiva e citazionistica, un po’ troppo lunga, o più che altro, una battaglia finale troppo corta, tirata via, come a dire, “Hey Joe… where do you…” no no, intendevo dire “…ti restano ancora tre pagine, vedi di chiudere!”
12677_rg_laggiutav15_bn-9157275Altro difetto, mi sa, è la traduzione. Non la riconosci la scrittura di Joe, qui. Proprio non sono da lui certe ridondanze e un lessico così scontato. Comunque, pazienza, perchè poi c’è l’altra metà di libro, ovvero la graphic novel basata sulla novella-sceneggiatura
Lungi da me parlare di qualità-nonqualità grafiche, visto che non leggo quasi mai fumetti. Vi posso parlare di sceneggiatura, volendo, che per 3/4 è ben fatta, con le cose spostate nel verso giusto. Del tratto, dei disegni, avrei qualcosa da ridire, per esempio su Virgilio, che nella versione grafic sembra uno spettro e appare poco ironico, mentre nella novella è un campione di sarcasmo. E anche sulla paura di disegnare lo splatter lansdaliano.
Qui di fianco, per dire, ecco la tavola con il nostro amico Satana in catene, con i testicoli strappati, gli occhi cavati e tanti diavoli a fargli il solletico… La tavola è bella, certo, ma vi assicurao che la scena della novella era molto più cruenta e poco adatta ai bambini, (per non parlare di Belzebù che incula Hitler)
Certo… è una scelta, e infatti confesso che sarebbe piaciuto a me, vedere più coraggio e sfrontatezza, nella grafic novel, ma capisco che non è sempre conveniente.
Poi che altro dire?
Che è un libro che costa troppo (13euri) ma che è in linea con le graphic novel e quindi non si può discutere più di tanto, visto che sono tutte tavole a colori. (comunque io l’ho trovato a metà prezzo al libraccio)
E posso dire anche che è un libro utilissimo per chi si occupa, o vuole occuparsi, di sceneggiature per fumetti. Il meccanismo con cui è trattato il passaggio da narrativa a segno, è interessantissimo, e qui vi sono sia pregi, sia difetti, ed è interessante osservarli.

E’ tutto…

Scritto anche troppo per una delle opere minori del buon Joe. Acquisto consigliato solo per appassionati di Lansdale, Fumetti, Sceneggiature. Ma anche a chi vuole un bel passatempo fracassone, che diverta senza impegnare la mente.

Comments

  • Anonymous
    6 Marzo 2011

    Gelo, pensa a una graphic novel su chi sai, sceneggiata da chi conosci, recensita da chi frequenti ogni giorno anche controvoglia quando vorresti fare altro…
    Ciao.
    Frank
    ps – libro ordinato – a giorni un caffé.

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  • 7 Marzo 2011

    A me ha fatto proprio schifo.

    Al di là della traduzione, che lo dici anche tu che svilisce lo stile di Lansdale, l'ho trovata propria una novella smorta, stanca, piena di robe che dovrebbero far ridere, ma a me hanno fatto cadere le braccia.
    Okay, è una storia caciarono piena di cagate, ma non ci ho trovato energia, entusiasmo, zero, niente di niente.

    Piatto, piattissimo, insieme a Fuoco nella polvere peggior Lansdale di sempre.

    reply
  • 7 Marzo 2011

    AH

    ANCHE Fuoco nella polvere, mi ricordo, a te aveva fatto schifo e a me non era dispiaciuto
    mi sa che a me, il tirar fuori personaggi reali e ficcarli in narrativa, piace, mentre a te fa cagare 🙂
    tipo l'utilizzo della creatura di frankenstein, in fuoco, mi era piaciuto, così come qui l'uso del golem, nixon poi mi faceva sorridere, così come le citazioni di virgilio. Effettivamente ridere mai, ma insomma, a me il casino in genere piace. 🙂

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