"L'ombra del falco" di Pierluigi Porazzi****
Difetti?
Pochi. E veniali.
Me ne vengono in mente tre, davvero di poco conto.
L’incipit ha un piccolo difetto e me sono accorto alla presentazione. Ha un taglio social-buonista che davvero stona con il resto del libro. Il ritrovamento del primo corpo per opera di un extracomunitario poverino ino ino e del collega antipatico, beh, non mi è piaciuto. Volevo che anche il marocchino fosse uno stronzo come tutti gli altri protagonisti.
Altro piccola considerazione l’ho fatta a fine libro quando il killer attende la vittima nel bagno delle femmine di una discoteca (affollata). Ora, io non che giri molto per i locali, ma fare questo significa che a) alla vittima deve scappare da pisciare b) deve andare in bagno da sola c) non mi deve far aspettare troppo d) nessuno avverte i buttafuori che c’è qualcuno chiuso in bagno e) riconosco la vittima dal rumore della pisciata. Insomma, difficile.
Ultimo piccolo ragionamento l’ho fatto su una scena clou che non posso spoilerare.
Questo libro è un film, lo è per montaggio e struttura, lo è per costruzione.
Questo è un bene, quasi sempre. Eccetto in quella scena clou finale, nel momento della rivelazione, che si gioca troppo su un’immagine che ci viene nascosta e il lettore, che se è appena appena un po’ sgaio, ormai ha capito dove si va a parare e legge aspettando già di sapere cosa leggerà.
Bene, punto con le cose tecniche.
Avevo detto sette, ma che dovevo vedere come andava a finire e se tutti i fili venivano tirati bene.
Sì, i fili che servono sono stati tirati, anche quelli che non servivano per sciogliere la matassa.
La chiacchierata sarebbe finita qui, con tre stelline e mezza.
Però…
Ci sono due però.
Due però belli e tutti miei.
Che può apprezzare solo un udinese scrittore del web.
Il primo però è l’ambientazione a Udine!
Cioè, in via del Freddo vado a fare il Bancomat e ho avuto tre donne.
Alla taverna mi sono preso alcune delle mie migliori sbronze e fanno il panino all’amatriciana che è una favola.
Piazza delle erbe la guardo ogni giorno dalla finestra dell’ufficio.
E in via Poscolle è dove lavoravo prima, ho rigato la macchina e c’erano i terroni pizzari che facevano la pastiera squisita.
Questi posti, e molti altri, ci sono tutti.
Ed è bello veder ambientato un libro così “americano” nella provincia del Nord Est senza che la verosimiglianza ne risenta più di tanto.
Il secondo però riguarda il fatto che Pierluigi Porazzi, anche se l’ho visto in carne e ossa per la prima volta la settimana scorsa, è un amico di web dai primi tempi su scheletri, dove credo addirittura possiate trovare molti suoi racconti. E’ uno che so che mi sta leggendo e so che che un commento al post me lo farà (senno alla prossima presentazione vengo e ti tiro le uova marce. Di struzzo). E insomma, vale un po’ lo stesso discorso che facevo ai tempi del Marolla.
Se siete scrittori che un domani vogliono pubblicare in modo degno, è inutile che fate tanto le pigninculo lamentandovi che pubblicano solo vampiri gnagnosi e cragne mocciose.
Regalatevi una buona lettura e compratevi ‘sto cazzo di libro. 🙂
Bene
E ora che aveta capito da dove arriva la mezza stelletta per arrivare a 4, il blog entra in pausa per qualche giorno, che ci ho da scrivere.
Cybsix
Accattivante recensione, ottima spinta per acquistarlo e, vista la confessione iniziale, non farselo prestare da te.
Sembra interessante, davvero, e mi fido del fatto che non sia la sagra degli stereotipi.
Un noir all'italiana ci vuole, manca.
Però.
Mi rimane un dubbio.
Ma te, le tre donne di Via del Freddo, ce le avevi prima o dopo aver fatto il bancomat?
Cioè, ecco.
Pierluigi
Grazie della recensione! Unica cosa: sulla scena della discoteca, la vittima era stata drogata, per questo l'assassino la aspettava in bagno…
🙂
gelostellato
@ Le donne erano due prima e una dopo il bancomat 🙂
@ Pier, già, ma la pasticca gliel'ha data l'amica, non l'assassino… ma forse anche lui e mi è sfuggito.
boh, cazzatine comunque 😉
Luca Filippi
Mi hai incuriosito. Leggerò il libro di Pierluigi.
Pensando a Udine, e al Nordest in generale, in certe giornate di nebbia e freddo non è difficile immaginare un bel serial killer che si aggira a mietere vittime!
A presto!
gelostellato
Beh, a Udine tra l'altro c'era già.
O c'erano.
Sono state fatte fuori un sacco di prostitute, e molte probabilmente nemmeno si sa che sono sparite.
Non l'hanno mai trovato 🙂
Alex McNab
Comprato settimana scorsa, ignaro di tutte queste tue belle parole, che ora me lo portano più su nella lunga lista "libri da leggere" 🙂