La Seconda Che Hai Detto – episodio 3
Ed ecco a voi, l’attesissima terza puntata delle avventure di Samuele. Orsù, miei prodi, leggete e scegliete cosa fargli fare nella prossima puntata!
Per chi si è perso il regolamento.
Per chi si è perso il secondo episodio.
Per chi si è perso anche il primo.
– 3 –
All’improvviso, prima che potesse rendersene conto, accadde qualcosa tramutò la situazione da insolita a tragica. Samuele non l’avrebbe immaginata nemmeno se fosse rinato rana e si fosse leccato la schiena.
La Vecchia, allargando le braccia e serrando i pugni, si era alzata in punta di piedi, e con una leggera spinta si era tuffata nel vuoto, in un tradizionale volo d’angelo, che la camicia da notte svolazzante rendeva quasi drammatico.
Ebbe soltanto il tempo di spalancare la bocca e udire il flap flap flap della tela che sbatteva nel vento.
Si aspettava di vedere quel corpo che prendeva il volo, o che svaniva nel nulla come un’allucinazione, o che si metteva di traverso a mezz’aria, quanto un novello Brian Molko in età pensionabile, che girava una nuova versione di Pure Morning. Niente di tutto ciò.
Il corpo della Vecchia, dopo cinque o sei flap, si schiantò sul cemento, con un rumore simile a un’arancia gigante andata a male che viene scagliata con forza contro un muro. Una sanguinella, per la precisione. La prima a toccare il suolo fu la testa, che si spaccò formando una macchia melmosa che inghiottì il resto del corpo, in un fragore di ossa rotte. Gli schizzi vermigli parvero a Samuele qualcosa di vivo, lombrichi che volavano in tutte le direzioni, impazziti di convulsioni.
Percepì con la coda dell’occhio che alcuni passanti si erano voltati, attirati dal rumore, e gridando un “Cazzo!”, mezzo trattenuto dalla mascella serrata, aveva subito attraversato la strada, correndo verso il punto dell’impatto.
Una poltiglia rossiccia e schiumosa formava un cumulo alto poco meno di una spanna e dalla forma oblunga. Samuele non riusciva a riconoscere nulla che potesse dirsi appartenente a un corpo umano, o meglio ancora, alla Vecchia che si era buttata dalla cupola del Tempio Ossario.
Confuso, aveva notato che i passanti voltatisi per lo schianto avevano già ripreso a camminare. Si avvicinò a quello che doveva essere un cadavere, accorgendosi che anche la tonalità della melma stava migrando rapidamente dal sanguigno al fangoso. Non c’era traccia d’ossa, della camicia da notte trasparente o degli schizzi che sarebbero dovuti essere tutt’intorno.
– Oh, cazzo – riuscì a dire ad alta voce, accovacciandosi lì vicino.
Più osservava la poltiglia e più si accorgeva che non poteva sembrare altro che fango. Allungò istintivamente un dito e la toccò, intingendovelo, e subito dopo fu colto da un impulso irrefrenabile.
La Vecchia, allargando le braccia e serrando i pugni, si era alzata in punta di piedi, e con una leggera spinta si era tuffata nel vuoto, in un tradizionale volo d’angelo, che la camicia da notte svolazzante rendeva quasi drammatico.
Ebbe soltanto il tempo di spalancare la bocca e udire il flap flap flap della tela che sbatteva nel vento.
Si aspettava di vedere quel corpo che prendeva il volo, o che svaniva nel nulla come un’allucinazione, o che si metteva di traverso a mezz’aria, quanto un novello Brian Molko in età pensionabile, che girava una nuova versione di Pure Morning. Niente di tutto ciò.
Il corpo della Vecchia, dopo cinque o sei flap, si schiantò sul cemento, con un rumore simile a un’arancia gigante andata a male che viene scagliata con forza contro un muro. Una sanguinella, per la precisione. La prima a toccare il suolo fu la testa, che si spaccò formando una macchia melmosa che inghiottì il resto del corpo, in un fragore di ossa rotte. Gli schizzi vermigli parvero a Samuele qualcosa di vivo, lombrichi che volavano in tutte le direzioni, impazziti di convulsioni.
Percepì con la coda dell’occhio che alcuni passanti si erano voltati, attirati dal rumore, e gridando un “Cazzo!”, mezzo trattenuto dalla mascella serrata, aveva subito attraversato la strada, correndo verso il punto dell’impatto.
Una poltiglia rossiccia e schiumosa formava un cumulo alto poco meno di una spanna e dalla forma oblunga. Samuele non riusciva a riconoscere nulla che potesse dirsi appartenente a un corpo umano, o meglio ancora, alla Vecchia che si era buttata dalla cupola del Tempio Ossario.
Confuso, aveva notato che i passanti voltatisi per lo schianto avevano già ripreso a camminare. Si avvicinò a quello che doveva essere un cadavere, accorgendosi che anche la tonalità della melma stava migrando rapidamente dal sanguigno al fangoso. Non c’era traccia d’ossa, della camicia da notte trasparente o degli schizzi che sarebbero dovuti essere tutt’intorno.
– Oh, cazzo – riuscì a dire ad alta voce, accovacciandosi lì vicino.
Più osservava la poltiglia e più si accorgeva che non poteva sembrare altro che fango. Allungò istintivamente un dito e la toccò, intingendovelo, e subito dopo fu colto da un impulso irrefrenabile.
_______________
Cosa vorreste che accadesse adesso? Samuele…
- …fissa ancora un attimo il dito e lo infila in bocca…
- …si spalma la poltiglia sulla faccia, come fossero segnali di guerra…
- …si infila il dito sporco nel naso, per intero…
- …si pulisce il dito con un fazzoletto di carta, e poi comincia a riempirsi la borsa di quella poltiglia.
Carla
Come al solito, la seconda che hai detto.
Certo che nelle descrizioni riesci ad essere schifiltoso assai!!!!! Bleah! 🙂
Paola
Ma sai che non lo so? Mi riprendo dal voltastomaco e ci medito sopra. 🙂
blackbaron78
La quarta che hai detto!!!! 😉
Simone Corà
La prima!!!
Le altre sono proprio delle gelostellate, cazzone 😉
homo in vitro
Dito in bocca! dito in bocca!
gelo
bello vedervi così d'accordo! 🙂
By-Tor
La quarta!
Tanto sono tutte delle gelostellate 😀
Angelo
La quarta anche per me 🙂
Faccio pendere la bilancia? 😀
misterecho
la prima.
echeccazzo.
Simone
Io direi la prima, che non posso resistere.
Simone
Cybsix
La prima! La prima!
Penelope Guzman
La quarta!
gelostellato
questo testa a testa tra la prima e la quarta è affascinante…
🙂
Stefano Valbonesi
La quarta.
Simone Corà
Posso votare due volte? Daiiiiii
gelo
ma guarda… per una volta il tuo voto incontra anche le mie preferenze, ma insomma, dai… vediamo… in fondo potrebbe leccarsi il dito dopo essersi riempito la borsa! ahahah
Val
io dico la quarta
solo per far dispetto a Silente 🙂
Anonymous
istintivamente la prima!
G.
ranz
Dopo un'attenta riflessione (il buon vecchio ambarabà ciccì coccò) scelgo la quarta :)))
Paola
La quarta, la quarta, la quarta (vale come tre voti??) 😛
Anonymous
commento riportato dal faccialibro:
"…non ho capito come fare a iscrivermi sul tuo blog
mi mancje ilo timp di mettimi lì e capì – e ancje un doi neurons…)
cmq la prima la prima la prima che hai detto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
anaiop elA
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posted by Samuele Aurava
Anonymous
…io direi la quarta! 🙂
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