La prima vera pazzia

La prima vera pazzia


Un misfatto!
Così hai chiamato le rondini
E così le foglie secche
I fiori del biancospino
I campanili

Eri fuori di te
Bussavi
Sguainavi spade di sambuco
Per difenderti dai pollini
Dalle sfumature
Dai bottoni

Ti ho vista ridere
Con i denti gialli
Del’autunno e della
Trasgressione

Misfatto
A tua volta
Un ghigno come una ferita
Sul volto chino
E stremato

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