Gita al Faro di Virginia Woolf****
Non è un segreto: la mia cultura è una barca salpata con dei remi fatti di liquirizia e due panini e un tubo di Pringles nella stiva, inoltre ogni volta che spiego le vele, non le capisce.
Ecco perché cerco di recuperare, con sta fissa del leggere i classici. Che poi di solito, per classici uno pensa a cose pallose e non è sempre così. Ogni tanto però sì. 🙂
Gita al faro entra pienamente nella categoria dei “libri pallosi ma perfetti e con un loro perché”.
Ero indeciso se dare quattro stelle o cinque, nella mia personale scala di gradimento. Forse sarebbe più giusto cinque, perché a cercarlo, un difetto, non riesco proprio a scorgerlo.
Certo potrei fare l’irridente, il libro si presta.
Potrei dirvi, per esempio, che questo libro è più lento di una lumaca schiacciata da un 48 (inteso come piede), ma vi direi una bugia, perché questo libro non è lento, è immobile! In queste 17a e passa pagine in edizione supereconomica sono narrati fondamentalmente due momenti, costituiti più o meno di poche ore ciascuno. Paradossalmente il tempo più ritmato dell’opera è nella sua fase centrale, in quella descrizione della casa in decadenza e dei successivi tentativi di ricreare un tempo che non c’è più, rassettando e risistemando.
L’idea che dovete farvi, per apprezzare appieno IL libro della Woolf, credo dovrebbe essere la seguente: voglio dipingere un quadro, in cui sia rappresentato un luogo e alcune persone e nel quale si colga l’essenza, il carattere, i pensieri e le azioni di ognuno. Il quadro rappresenta la figura di una signora, chiamiamola Signora Ramsey, attorno alla quale ruota un’intero universo di personaggi fatto di marito, figli, amici di famiglia. E di tutti, ma proprio tutti, alla fine si è conosciuto il profilo, l’essenza, il carattere…
Ecco. Ora prendete in mano tela e pennelli e provateci. E mi raccomando, che si sentano anche i suoni, gli odori e se possibile anche il ticchettio del tempo che incombe e l’accadere dei fatti intermazionali, della guerra che cambierà ogni cosa, al mondo.
Difficile vero?
Beh, più o meno è quello che si riesce a fare nel libro.
Non credo servano altre parole, anche perché se volete analizzare e studiare Gita al faro, beh, compratevi un libro che lo fa che ce ne sono parecchi. Se volete leggerlo, beh, vedete voi. Dovete prepararvi a un libro che muove un passo ogni duecento pagine, ma che di quel passo vi permette di scorgere fino all’ultimo granello di polvere spostato.
La sensazione, alla fine, potrebbe essere quella di pensare che questo libro non fa per voi, ma vi sentirete, innegabilmente, più colti e nella stiva della nave della vostra cultura, c’è una bottiglia d’acqua in più. 🙂
Titolo: Gita al faro
Autore: Woolf Virginia
Traduttore: Malagò A. L.
Editore: Newton Compton
Collana: Biblioteca economica Newton
ISBN-13: 9788882892722
Pagine: 192
Reparto: Narrativa straniera
In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l’indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, piena di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo. Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato.
homo in vitro
dubito che lo leggerò entro i prossimi 10 anni… resterò ignorante ancora per un po'…
gelostellato
a te invece piacerebbe 🙂
Valchiria
la trama mi affascina… chissà, magari prima o poi…
e anche questa copertina, mi piace proprio!
ranz
forse un giorno lontano….
banshee
Per me l'opera più bella della Woolf è e resta "Le Onde".
Un capolavoro di stile.
saluto 🙂
gelostellato
già le onde
c'è scritto un po' dappertutto di leggerlo.
non subito, ma tra un po' sì, credo che se torno dal faro ci torno per le onde
comunque la copertina mi piace un sacco, e devo dire che è uno dei pochi esemplari di libri newton compton che esteticamente è gradevole.
scheletri
sarò ignorante ma secondo me questo libro è un mattone noioso, senza scopo. Ho fatto una fatica mostruosa a leggerlo… e poi non ha trama!
gelostellato
non sei ignorante, sei superficiale
probabilmente non è piaciuto a te perché ti piace leggere storie e cose leggere
e in fin dei conti anche a me
ma questo libro è fatto così apposta
non è che non ha una trama, è che l'autrice non ha voluto mettercela se non minima (la gita al faro) per decostruire completamente le vicende di anni nella purezza del pensiero dei protagonisti e dell'epoca e delle vicende in cui vivono.
la pittrice, o il marito, o i figli e le loro sensazioni io ce le ho ancora chiare a distanza di mesi.
Inoltre è scritto magistralmente. anche se con lentezza, ma la lentezza qui è anche il ritmo dei pensieri, di questa casa che prima è tutta pace e poi è tutta decadenza.
Insomma, non fa per te, ma è bellissimo 🙂
lalla
Io l'ho letto…mamma ke palle!!!
Anonymous
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