La fame del povero

La fame del povero

Sognavo spesso
Ai tempi del gelso
Di accanirmi sugli incubi.

Ero lì
Per aria
E puntavo l’indice quando
La tenebra doveva avere
Inizio e fine.

Avevo sorelle e fratelli
Troppi
Per curarsi di me
Dell’imbrunire
O del delirio che striscia
Lasciando le croste
Dei moncherini sull’asfalto

Il singhiozzo scandiva giorni
Interi
Di occhi chiusi
E stomachevoli fiotti
Di zucchero e polenta.

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