"Il lupo ballerino" di Marshall/Sendak***
Mi dico sempre di stare poco, con questi post, e invece sto troppo. Ma suvvia, che ci volete fare, almeno, anche se non li leggete, potete sempre guardare le figure!Comunque la faccio breve sul serio.Va da sé, che dopo aver
"Luca la luna e il latte" di Maurice Sendak****
Continua il mio folle percorso nei libri per bambini, e sapevatelo, ve ne riempirò le scatole. E sapete perché?Per una questione di immagine
Un Poe de copioni! – Racconti, regolamento, chiacchiere
Ed eccovi i partecipanti, alla fine, a questo concorso che mi ha dato molta soddisfazione, facendomi leggere ben 10 plagi, tutti godibili. Li volete leggere anche voi? Vi interessano? Qui sotto, tanto per cominciare, avete i relativi incipit. Se li
"L'isola di Mostrilia" di Yvan Pommaux***
E come sapete, io continuo imperterrito a portarmi a casa libri per bambini. Li utilizzo come defaticamento mentale. Funziona così: fai la doccia, prendi da bere, metti un cd di roba tranquilla (radiohead vecchi, stavolta, ché l'altra avevo ficcato i doors
Non mostrati
Vi ho visto in mostra, Mostrare tette e tatuaggi; Mostri Voi Dai denti bianchi e dalle vesti Costose; A mostrare senza Dimostrare, Di saperci fare, Dire, Baciare, Leggere a tradimento. Vi vedo tuttora, Nel palmo della mano, Mostrare insofferenza, Persino al pensiero. Voi non vedete, Né mostrate Di volerlo fare.
Timide calle
Timide calle Accompagnano l'acqua Dai fossi al mare.
Tra campo e strada
Tra campo e strada, Paonazzi ma fieri, I padri veri
"Nel paese dei mostri selvaggi" di Maurice Sendak*****
In realtà, ho appena finito di scrivere l'altro post, quello sulle cacche, e già comincio questo, che comunque finirò domattina, ma magari voi lo leggerete più dopo, non so, si vedrà
"L'isola delle cacche" di Parsi/Ricciardi****
Allora, mettiamola così, non pensavo di aggiornare il blog per ogni cagata che leggo, ma poi mi sono detto
Le strade ai piedi
L'alba bussa alle finestre, Ai vetri sporchi, Alle ragnatele sfilacciate. Brilla, Gorgheggia, Sdegna i venti e la ruggine. Se ha per padre Un acquazzone, Scandisce fiera i riverberi Sulla schiena calda Dell'Oggi e dell'Adesso. Muta, Senza mani o dita o ritegno, Sventra il mattino, Ne sparge le viscere fumanti al Sole: Le scie