Nel ripostiglio

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Nel ripostiglio

Finisco con gli scarti. Anzi, lo scarto.
Dopo un amore stuprato e stregato, dopo uno deviato e sadico, e dopo una crudeltà cone la vecchiaia, e dopo la terna streghe-streghe-orchi, la poesia con il buio dentro che avevo lasciato da parte parla di un Demone. Bellissimo, doveva essere, ma forse non ci stava, nei versi previsti, perché ce l’ho lasciato fuori. E giustizia vera vorrebbe che la riprendessi in mano, questa, e la rivedessi. Ma io non ho nessuna voglia e della giustizia poetica me ne sbatto. Quindi finisci qui, come un pensiero qualunque di un gelo meno ispirato, in mezzo ai primi pensieri del nuovo millennio di pensieri. Sì, perché alla fine questo blog ha superato i mille post, e quasi tutti sono quasi poesie e poesie con dentro fuoco e buio. Mi fa un po’ impressione, a dirla così. Mille pensieri son tanti. Mille belli, intendo. E i miei son tutti belli, riguardo al germe che li ha creati, ovviamente. Comunque, abbandioniamo al suo destino questo amore negato tra un demone e una donna che, per esso, diventa carceriere.

Nel ripostiglio
Draghi, pagliacci,
castelli,
cavalli di
legno, specchi in frantumi.
Cuori di cane,
tette di strega.
Doni stipati,
obliate illusioni.
La voluttà
scatena,
Il rancore
sigilla
con chiodi d’argento
e arcane
preghiere.
Al viso spettrale,
disseccato,
digiuno da mesi
eppure fanciullo,
supplico,
piccolo demone:
Non negarti,
non rifiutarmi più.

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