Muffa, puzzole, muse, briganti e ààrgèjioj
Mi pare che è da parecchio che non vi scrivo uno di quei post dove invece di parlarvi di un libro e alcuni cazzi miei, vi parlo dei cazzi miei e magari di altro, tipo di musica. Vi va?
No, lo so che non vi va, ma alla fine il blog è mio e magari qualcosa di carino lo troverete e magari, chissà, scoprirete cosa sono gli ààrgèjioj.
(No, è inutile che andate su google, non li trovate. Già provato io)
Ordunque, stavolta, invece di fare sangrie o altre prelibatezze, studio un po’ di storia economica, o più che altro leggiucchio qua e là delle cose, e nella pausa, vi scrivo qualcosa.
Intanto mettiamo una bella foto di gatto, che così il post mi piace di più, volevo mettervi i gattucci ma vi tenete la gatta, che qui è venuta bene.
E poi cominciamo con condividere con voi una cosa che ho trovato in rete l’altro giorno, non so nemmeno perché. Si parlava, io e Emanuela, che non le piace la storia manco per un cazz, e io dico Noooo, cazzo dici! la storia moderna è figa. E tipo lei, Macchè figa e figa, tipo lì, nel risorgimento e nei problemi dell’Italia unita, che ci trovi di figo? è napalla!
E insomma, la prima cosa figa che mi è venuta in mente è la questione del meridione, e degli storici meridionalisti, ma ammetto che forse quella piace solo a me, però, di molto più bello, c’è la cosa dei briganti. I briganti, è sì, che da piccolo, soprattutto certi prof testedipazzo, o razzo, non ricordo bene, non sottolineano mai la questione sociale, non ti parlano mai della miticità dei briganti, delle perfetta giustezza dei loro credo, dell’alta considerazione, ammirazione e stima che alcuni d’essi godevano.
E ti devi andare a leggere qualche storia, forse, per capire.
Ma io non vi voglio invitare a leggere di Carmine Crocco, o del brigante Musolino, (no, Luigi, non tu), ma vi voglio fare leggere solo qualche soprannome, ché son belli e fascinosi, e ché davvero hanno una magia, se pensate che all’epoca, loro, erano i paladini della libertà.
Vi cito, così per dire: Culopizzuto, Ingiongiolo, Pagnotta, Jaccapitta, Gnicche, Pizzichicchio, Recchiomuzzo, Licandrone, Putecario, Sciabolone, Frà Diavolo… Belli eh?
E un’altra cosa figa è la canzone del Brigante, che magari sarò io un po’ romantico e pazzo, ma la vedo così attuale, e mi sento così bisognoso di avere dei briganti, che difendano la nostra libertà…
E soprattutto ‘sti due ultimi versi, son mai belli?
Femmene belle c’a date lu core,
si lu brigante vulite salvà
nun’o cercate, scurdateve ‘o nome
chi c’è fa ‘a guerra nun tene pietà
si lu brigante vulite salvà
nun’o cercate, scurdateve ‘o nome
chi c’è fa ‘a guerra nun tene pietà
Ommo se nasce, brigante se more,
ma fino all’ultimo avimm’a sparà
e si murimm’, menate nu fiore
e na bestemmia pe’ sta libertà
e na bestemmia pe’ sta libertà
Bene… pausa di storia… torno subito.
Eccomi qua. Industrializzazione di Belgio e Svizzera… una palla! Comunque mentre leggevo indovinate cosa stavo ascoltando? Gli Skunk Anansie! Sì, sì, il disco nuovo è uscito oggi. E sì, quello vecchio, alla fine, non era niente di che. Però io non riesco a dimenticarli. Skin, alla fine, è una di quelle con due anime, una rabbiosa e una morbida, e a me piacciono quelle voci, tipo quelle di vedder o cornell o pj, per dire. E magari lei, forse, non avrà tutte le sfumature in mezzo di quando canta little baby svastikka o weep, però… però oggi ho ascoltato il disco nuovo, mentre correvo al parco, mentre aspettavo che la vecchia facesse la sua ginnastica agli atrezzi, e volete saperla una cosa? Non mi è dispiaciuto! Non sarà una grande cosa, eh, però mi son fatto l’idea che per correre va bene, e ho avuto piacere di risentire di nuovo, a tratti, un po’ di rabbia, di voglia di spaccare, ché era dai tempi del secondo disco, che non la sentivo più, in Skin e compagni. Ho questi pensato, mentre sentivo i primi tre pezzi, che forse, a riunirsi han fatto bene, questi qua, ché questo Black Traffic è meglio di quello prima. E siccome non c’è ancora abbastanza roba da linquare, sul tubo, vi dico di ascoltare, più avanti, I will brake you, Spit you out, sad sad sad, vi dico che tireranno fuori come singolo drawning, ma che a me piace più di tutte Sticky fingers in your honey. Qui però vi faccio ascoltare solo skin e chitarra, ché le cose semplici, a volte son tanto belle, e lei ha fascino da riempire le tasche ai giganti.
E io torno a storia…
… la Francia, doppia palla. Vabbè, ma io continuo a parlarvi di inglesi. Inglese tipo i muse. Sì perché se andavate a questo link sulla repubblica, dal 21 al 24, vi ascoltavate il disco dei Muse in anteprima, visto che esca next week. In realtà, oggi è il 25 e io l’ho ascoltato ancora, ma insomma, non è importante. Volevo solo dirvi che esce il disco dei Muse e anche a loro sono tanto affezionato. La prima canzone loro che ascoltai era unintended, dove la voce di bellamy somiglia tanto a quella di Yorke, ma dove, ricordo ancora che l’ascoltai di notte, su rai stereo due, a planet rock, secoli addietro, dicevo, dove era già qualcosa che aveva un futuro. E i Muse ce l’hanno proprio avuto, poi, un futuro, ché vengano pure a dire che hanno fatto qualche cagata, che poi è vero, l’hanno fatta, ma hanno il coraggio di fare cose strane, che le ascolti la prima volta e dici, Ma che è ‘sta roba, e poi, alla fine, ti sembra sempre meno strana, e finisce che ti piace anche. E così, fidatevi, sarà per Madness, che è a suo modo un pezzone, anche se poi non ha quello charme che hanno i loro pezzi vecchi, quelli con più rabbia dentro, con più inquietudine. Ma provate, a notte fonda, a ficcare questo in autoradio e tirare su il volume, ma su su, su che tremino i vetri (delle case, non della vostra auto, ché quelli li potete pure tenere aperti per respirar la notte) e insomma, fidatevi, starete meglio (salvo il raffreddore che vi prenderete, forse)
A questo punto dovrei dirvi cosa sono gli ààrgèjioj, vero?
E invece no, perché sono uscito e ho fatto le tre, ma eccomi qui, mattiniero vivo e che vegeto, mentre studio un po’ di tassazione ed equità (sì, basta storia, che son passato a scienza delle finanze) e non vi dico che cosa sono gli ààrgèjioj! Pazientate…
Vi dico però un bel bioparco, perché piove, e indovinate dove devo andare io stasera? Al concerto dei Radiohead! E se piove fino a stasera mi cominciano anche a girare, ché la mia idea, per una volta, era di spalmarmi sull’erba di villa manin, birramunito, e stare quieto a guardare e ascoltare uno tra i più grandi gruppi dell’ultimo ventennio, e forse il più grande per coraggio e potere d’azzardo.
Ne hanno parlato un gran bene, dei concerti di ieri a Firenze e l’altro ieri a Roma, e sono curioso.
Sono curioso perché quando uscì creep io ricordo che la misi in testa alla mia classifica e fui chiamato da radio 105 che manco sapevano cosa fosse, quella cosa che grattava, sono curioso perché sono uno di quelli che ha ascoltato ogni giorno per giorni Ok computer e senza stufarsi mai, e sì, non me ne vergogno, la mia preferita era Paranoid Android, e sono uno di quelli che trova Yorke fascinoso, che il primo disco loro ce lo aveva in cassettina, che non ha capito Kid A, che adora i due lavori solisti di Yorke, che idioteque serve per fare la rivoluzione, che Nude è già un racconto e l’ho pure scritto… e tante altre cose.
A voi che vi dico? Che ho scovato un cd del 2003 registrato in acustica, e che è una meraviglia, e allora vi lascio due cose da ascoltare, perché se per caso a qualcuno fosse mai venuto il dubbio che la musica non fosse magia, vabbè… se lo tolga.
Okay, cari. E’ tutto. Lo so, lo so… un post un po’ inutile, e non ho nessuna intenzione di renderlo utile dicendovi altre cose inutili. Domenica prossima sul Sole 24 potete acquistare Piero Chiara, ma non ho idea di chi sia. Sto ascoltando il disco solista nuovo di Bob Mould, quello degli Husker Do, ed è bello, casinaro e rumoroso come piace a me. Ho messo sul pub gli epub di Olgoso e Nicodemo, ho fatto le pagelle all’Udinese in friulano, ho fatto il samurai coi topinambour e insomma… non manca niente.
Ah sì, volete sapere cosa sono gli ààrgèjioj, vero? Niente, ho schiacciato le dita a caso sulla tastiera come quando il pc ti si impianta prima di salvare un lavoro di ore ed è uscita quella parola lì.
E adesso devo scappare!
Ah, dimenticavo.
Tutto questo post inutile solo per dirvi che sto preparando una nuova, figosa e figante, gelofigata!
Nick Parisi.
Innanzitutto una spiegazione: da adesso in poi sotto il nome "ààrgèjioj" saranno conosciuti tutti gli odiatori di gelostellato, un nuovo club nato in rete e che dopo questo post conta già decine di iscritti da Trieste a Sassari. 😛
Poi, grazie per aver postato "Brigante se More", naturalmente la conoscevo già in tutte le sue varianti, però ha un fascino enorme ancora oggi ai miei occhi nonostante tutte le volte che l'ho ascoltata.
marco
Sto ascoltando il disco solista nuovo di Bob Mould, quello degli Husker Do
Ecco, vedi? A volte la tua vita ha un senso 😉
(Hüsker Dü con le umlaut, però, come Alfred Döblin)
gelo stellato
eh lo so, lo so, ma per mettere le umlaut nel blog devi aprire word, pigliarla, copy, paste e poi cambiare pure la formattazione ecc ecc
so che ci sa, sa
e chi non sa, non ha bisogno di sapere 😀
Lady Simmons
Stupendo il pezzo degli Skunk, e questo post è tutt'altro che inutile.
Grazie