Uomini e topi di J. Steinbeck ****

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Uomini e topi di J. Steinbeck ****

Ultimamente riesco a leggere pochissimo. E’ fisiologico, in questo periodo. Allora capita che cerchi libri brevi, perché qualcosa che superi le 500pagine ora come ora, mi impegnerebbe fino a fine anno come minimo.
Tra i libri brevi non è sempre facile trovare un classico, qualcosa che ti soddisfi, vuoi per qualità, vuoi per apporto alla tua cultura e/o conoscenza.
Era da un po’ di anni che volevo leggere Steinbeck, ma Furore mi capitava in mano sempre nei periodi in cui non mi andava in mano d’impegnarmi nella lettura. Un paio di settimane fa, però, mi è capitato in mano “Uomini e topi“, che credo sia il secondo o terzo titolo più famoso di Steinbeck, e udite udite, ha solo 120pagine o giù di lì.
Aggiungeteci che era in promozione al -25% ed eccolo che si è fiondato in testa a tutta la colonna dei libri che ho sullo scaffale!
Che introduzione inutile eh?
E vabbè, anche i Red Hot sono diventati inutili, ma ogni tanto li ascolto lo stesso, quindi non mi sento in colpa. 🙂
Che dire del libro? Beh, che la sua fama è del tutto meritata.
Forse il fatto di vederlo così breve e che si presta a una facile lettura potrebbe ingannare, ma in questo lavoro Steinbeck crea un microcosmo, lo descrive e ne mostra le leggi. E ci vuole qualcosa di più che talento. Ci vuole anche passione.
Se volete due parole sulla trama perché magari non ne sapete nulla o non avete visto il film, eccole qua:
George e Lennie sono due braccianti che durante gli anni post-Grande Depressione vagano da un ranch all’altro in un clima di povertà e rassegnazione, ma anche di speranza e sogni. Grande, grosso e ritardato Lennie, piccolo calcolatore e buono George. Attorno a questi due Steinbeck costruisce quanto segue:

  • Un ambiente chè è sia la verdeggiante e florida California, sia il ranch, polveroso e brulicante di vita.
  • La tematica del razzismo introdotto non con moralismo o condanna (il libro per altro è del ’37), ma con un realismo pacato, accettato, quasi fatale per Crooks, personaggio che si fa acido e alienato
  • Una schiera di personaggi descritti magistralmente, sia quelli fondamentali per la narrazione, sia quelli secondari.
  • L’assenza di colpa, intesa come cattiveria, perché in fin dei conti, anche le due figure che potrebbero sembrare i “cattivi”, ovvero Curley, il figlio sbruffone e attaccabrighe del proprietario del ranch, e la sua moglie trottola (nel senso di attizzabraci) (come non avete capito, un po’ troia) non sono altro che vittime, del suo personaggio uno e delle sue ambizioni deluse l’altra.
  • una costruzione di romanzo ottimale, sia per tempi, che per pause, che per descrizioni, che per finale.
Che altro chiedere? Ah, beh, malinconia e tristezza, certo, ma mitigata da montagne di tenerezza. I conigli, che Lennie spera di allevare nel ranch dei loro sogni, è un fil rouge fantastico, che dall’inizio alla fine mantiene i due inconsapevoli eroi del romanzo in una condizione di vittime predestinate per la loro palese ingenuità. La tensione del “sta per succedere qualcosa di brutto” aleggia fin dalle prime pagine ed è un carattere distintivo di tutto il lavoro.
Insomma, un classico che soddisfa, non c’è che dire.

Ah, curiosità: Il titolo del libro viene da una poesia di un poete scozzese del ‘700 (Robert Burns ) e si riferisce a piani architettati da uomini e topi, che invece di portare gioia portano rogna. 🙂

Comments

  • Val
    17 Novembre 2008

    questo devo averlo letto al liceo…
    sì, per forza, mi ricordo di averlo letto… però non mi ricordo niente della trama, nemmeno un'mmagine mi è rimasta dentro…
    sarà solo perchè è passato un decennio e mezzo?

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  • gelostellato
    17 Novembre 2008

    Perché? tu sei andata a scuola? 😀

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  • 18 Novembre 2008

    Io invece me lo ricordo! L'ho letto in prima o seconda superiore e mi era piaciuto un casino.
    Avevo acnhe visto il film, con john malkovich con interpreta lennie.

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  • misterecho
    18 Novembre 2008

    letto anni e anni fa. piaciuto di bestia. 🙂

    reply
  • 18 Novembre 2008

    Ho visto il film. Molto emozionante la scena del vecchio che uccide il proprio cane.

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  • Anonymous
    29 Novembre 2009

    La ringrazio per Blog intiresny

    reply
  • Anonymous
    29 Novembre 2009

    molto intiresno, grazie

    reply
  • Anonymous
    29 Novembre 2009

    Si, probabilmente lo e

    reply

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