
“La gatta” di Jun’ichiro Tanizaki***
Tante cose.
Tante cose perché è una vita che non aggiorno questo povero sito, ma è anche vero che questo è il primo libro del 2025 che riesco a finire. E volete ridere? E’ il libro del primo dell’anno.
Eh sì… non ho perso la tradizione. Ho comprato un libro a caso il giorno prima e sono andato a leggerlo in mattinata vicino all’acqua. Il libro era questo. E ho fatto come faccio da decenni al primo dell’anno, salvo pause di forza maggiore. Anche quest’anno è toccato al Tagliamento. Era una buona giornata. Ma invece di leggere mi sono dedicato a giocare coi sassi e ai vandalismi, però l’avevo iniziato, il libro. E domenica, in treno per Venezia, metà andata e metà ritorno, l’ho finito. E okay… ammetto che sono felice, di aver letto un libro (non tanto questo, ma in generale).
Abbastanza da non lasciar passare troppo tempo prima di parlarne. Anche perché ci sono un sacco di cose intorno, in questi giorni. Potrei fare un elenco… Anzi, lo faccio.
- sto bevendo del gin della Nonino che è proprio buono. Non riesco nemmeno a farci il tonic da quanto è profumato. Liscio sia.
- sto aspettando di sapere se e quando avrò l’orale del concorso. Studiare per lo scritto, in questi ultimi due mesi, è uno dei motivi per cui non leggevo.
- ho perso un’ora, un’ora fa, a gironzolare per Borsa Italiana. Ero partito per godere un po’ del down di Tesla e poi mi sono perso via con Etf, ftse, portafogli e a cercare di capire le sigle delle valute, ché mica le ricordo più;
- e poi oggi è giovedì notte, ed esce la musica nuova, ed è già uscita, visto che son passate le due. Ho ascoltato un po’ di release radar e ora mi sto facendo del male con il disco di Rose… però…
- oggi ho fatto una canzone sullo scoreggiare con ricky e jack ed è venuta fighissima… Titolo: Profumeria. ah, beata AI, quanto ti adoro e poi
- per puro caso la vecchia ha comprato dello zucchero di canna in sconto (quelli dei cassoni in scadenza alla Lidl, micacazzi). E io ho nel frigo due lime che pensavo di buttare, perché mi mancava lo zucchero. La casualità è meravigliosa, a volte. Sunito caipiroskiamo.
- E poi mi è nato un cocorito, che per ora si chiama Azzurrina, o Celestina, o Primo, ma resta che è un uccello fighissimo e posso mettervi la foto qui dicendovi che vi mostro il mio nuovo uccello (così mi trovano tutti i pervertiti di google)
- e poi ci sarebbe da dire che l’inps mi ha chiesto indietro tipo tremila euro in pochi mesi, o che ho speso tipo otto reni tra occhiali due paia, lenti a contatto, riparazione 500 lilla, punture alle ginocchia e visite ortopediche e poi insomma… se volete propormi di spacciare e gestire troie per recuperare cash, ci sto!
- E poi insomma… anche basta, direte voi, anche se c’è un fottio di altre cose che girano intorno, che ne so, due gg fa ho dipinto ma i quadro è venuto uno schifo, però last week o scritto una poesia e non l’ho messa sul sito perché… era bella!
- E poi è uscita roba bella (thom, i bau, i tunng, asphodel, e altra roba) e poi sono arrivati gli urtiçons, ma assieme a troppa pioggia e quindi fanculo. E poi Astrid mi ha finito la pagina dei libri ed è meravigliosa (soprattutto se la guardate dal PC), e poi devo fare i compiti di friulano, e non li sto facendo, e poi…
E poi basta. Ma… cosa c’entra questo con il libro e con la gatta? Decisamente niente. Però forse anche no. Non proprio niente del tutto. Perché è un libro che parla di una gatta, questo, ma non parla mica solo di una gatta. Anzi, forse non parla proprio della gatta. La gatta, Lily, europea, bella, dolce, ora vecchia e… contesa! Contesa tra due donne, come l’uomo che ne è il proprietario. La trama ve la copincollo, ché non ho cazzi di scrivere troppo.
La storia ruota intorno a Shōzō, un commerciante ozioso e inconcludente, e alle sue due mogli: Shinako, l’ex moglie, e Fukuko, la seconda moglie. La gatta Lily, adorata da Shōzō, è di razza europea e diventa l’oggetto del contendere tra le due donne. Shinako, nel tentativo di riavvicinarsi a Shōzō, chiede di riavere Lily, sfruttando la gelosia di Fukuko per la gatta. Questo porta a un trasferimento di Lily presso Shinako, che scopre un amore inaspettato per l’animale e inizia a comprendere meglio il suo ex marito attraverso il rapporto con la gatta
Ho fatto fare a Perplexity. Ma tanto per, vediamo quello magari è comodo sapere.
Tipo che è un romanzo del 1936, tipo che Tanizaki è uno stracazzo di autore pieno di cose fighe che solo un idiota come me non conosceva, e tipo che questo libro è un po’ una costola della sua produzione, quasi un divertssement, ma serio. Secondo me è una storia di non-amore.
Non amore del protagonista verso le sue tre donne (odio la ex-moglie, insofferenza la attuale e succube della madre). Non amore delle due donne nei suoi confronti, che alla fine lo disprezzano. E pure la madre, in pratica. Ed è tutto un giro di falsità, per ottenere i propri scopi. Forse è un libro sulla miseria dei rapporti umani, anche. Perché alla fine, manco la gatta ne esce pulita. Da integerrima fedelissima e dolcissima, alla fine, diventa quello che è la sua natura: egoista! Ma mentre la gata, che cambia padrone come mangiare un’ariga o una fettina di pollo bollito, segue la sua inclinazione e soprattutto l’istinto di conservazione, ecco che gli altri protagonisti fanno cose per ottenere altre cose.
E giocano tutti sulla scacchiera dei rapporti umani.
E perdono tutti.
Il nuovo matrimonio, dopo il fallimento indotto del precedente, causa corna ma soprattutto causa strategie umane, non promette bene, così come non promettono bene tutte le situazioni di tutti. Il libro – molto breve eh – termina con un’aria da terremoto imminente, ed è bello così.
Vi direi anche che, per avere una certa età, è un libro piuttosto moderno, nella forma e nell’approccio, e anche se la trama vi sembrasse poca roba (e lo è, a livello di fatti) c’è la narrazione di parecchia giapponesità che recupera e garantisce che valga la pena leggerlo. Non sapevo cosa fosse, quando l’ho comprato, ma direi che è stato un buon libro del primo dell’anno.
E adesso basta va. Anzi, vi metto la foto dell’uccello, e forse potrei addirittura andare a dormire, dopo la caipi. Ma vediamo cosa dice la gatta.