"Nel bosco di Aus" di Chiara Palazzolo****

"Nel bosco di Aus" di Chiara Palazzolo****

Durante le ferie di quest’anno, per coltivare il mio nirvana eremitico, ero uso trascorrere alcune serate con questi ingredienti: borsa frigo contenente 3-4birre, crostini al pomodorobasilico e/o peperoncino, un foglio di carta e una penna, l’asciugamano e un libro da finire.
Mi accucciavo di fronte al mare, dove i fari illuminano il tutto a giorno, e leggevo, scrivendo, se mi veniva, qualche pensiero di gelo.
Ebbene, la serata migliore, in fatto di libro da finire, è proprio quella in cui mi sono divorato le ultime 50-60 pagine di Nel bosco di Aus“, opera del ritorno di Chiara Palazzolo, di cui già sapete, causa trilogia Mirta/Luna (unoduetre), sono ammiratore, anche se comprendo chi non digerisce lo stile utilizzato.
Dicevo, serata migliore, perché questo romanzo è, riassumendo, una gran bella storia di streghe, che mescola suggestioni classiche in un intreccio complesso, dando vita a un horror dall’alto contenuto di thrilling e dalla struttura ragionata e affascinante, seppur lineare solo all’apparenza.
Un libro riuscito, quindi, che forse potrebbe risultare indigesto a qualche lettore che legge col culo, perché in effetti, soprattutto nell’ultima parte, bisogna avere chiaro il romanzo nel suo complesso per riuscire a godersi pienamente il lavoro di costruzione e pianificazione che la Palazzolo ha senza dubbio fatto, dietro le quinte del romanzo.
Cominciamo comunque con il rassicurare i detrattori della sua trilogia per puri scopi linguistici e stilistici. L’autrice scrive utilizzando i dialoghi liberi, ma una volta abbandonato le frasi brevissime e il ritmo sincopato, la scorrevolezza è ampia e mai, dico mai, ho avuto dubbi su chi dica cosa, o chi risponda a cosa. Complici di questa scorrevolezza due accorgimenti: un sapiente uso del trattino, quando serve, e un’attenzione, nelle scene, a non complicarsi troppo la vita, mantenendo il limite massimo dei parlanti a quattro – durante le partite di burraco – ma riducendolo spesso a due o tre, o ai monologhi interiori della protagonista, in tutto il resto dell’opera. Bene, quindi, perché in una trama complessa come quella che si rivelerà alla fine, sarebbe stato facile mettere in difficoltà il lettore, anche perché, voglio dire, sono poco meno di 500pagine.
Ma veniamo alla storia, va, che poi è la cosa più interessante. 
Carla. Carla e il bosco di Aus, dietro casa sua. Schema di inizio classico: due figli, m/f, marito dolce anche se impegnato col lavoro, e lei, Carla, che fa tutto, lavora, cucina, vede della casa, dei figli, di questo, di quello…
E si concede, alla fine, di insistere per andare ad abitare in campagna, in una casa nuova, più grande, più bella, dove il paese è piccolo e la gente mormora. Dove c’è una vecchiarda ricca, di cui pian piano diventa amica, e che la invita a giocare a burraco. Ma prima di questo c’erano già i sogni, gli incubi anzi…
E una vecchia che comincia a comparire di notte, e che vede solo suo figlio Albertino…
E quando la sua migliore amica di sempre, Rita, schiatta in un incidente d’auto, tutto sembra cominciare piano a rotolare, a precipitare… L’equilibrio, quello che Carla ha costruito, forse troppo poggiato sulla vita stressante di una mamma d’oggi – presa dall’adolescenza di una figlia che riconosce sempre meno e di un marito che dà molto per scontato – comincia a corrodersi. 
E Carla comincia a capire che c’è qualcosa che non va… e quest’idea della strega del bosco di Aus, e di sua nonna, che poi forse era strega pure lei, e della poco raccomandabile ragazza a ore che viene dall’est, al servizio della ricca e nobile Amanda Satriani di cui sta diventando amica… insomma, avrete capito che le streghe ci sono eccome, e resta solo da capire CHI, è una strega, e perché è così vicina alla vita di Carla, tanto da destabilizzarla.
E’ un libro che alla fine mi ha ricordato Il complotto delle mogli di Leiber, anche si qui la complessità è maggiore e le idee sono di più. Credo sia un libro ambizioso, ma credo che il risultato sia molto buono. La parte finale, che costringe il lettore a rivedere tutto ciò che ha appena letto in una nuova luce, è ottima, in quanto mescolanza di adrenalina, suspense e romanticismo.
La costruzione dei personaggi è molto curata. Lasciamo stare Carla, che in quanto protagonista assoluta attorno a cui ruota tutta la vicenda è un personaggio che si costruisce da solo. E lasciamo stare anche le streghe, che ci sono, certo, e sono diverse, così come son diverse tutte le donne. 
Mi vengono piuttosto in mente personaggi come il marito di Carla, figura che alla fine, finirà per non accorgersi nemmeno delle corna che rischia di avere e di quel che sta capitando a sua moglie, accecato com’è dal prestigio delle amicizie di lei. Ma ancora, la figlia problematica ma normale di Carla, il suo amante potenziale, il vecchietto che resta vedovo, i docenti della scuola di Albertino… Personaggi che non sono banali, e riescono, pur essendo verosimili, a stare un passettino più lontani dal clichè.
C’è molto lavoro, dietro a questo bosco di Aus. Si vede. 
Potrei anche capire che non è il classico horror lineare che cerca di inquietare con facili meccanismi “de paura”. Anzi, alla fine, l’inquietudine da horror non c’è, lascia spazio a una sorta di ansia, una rivelazione che tiene più il lettore per la gola, piuttosto che per il cuore. 
Difetti? Pochi.
Forse è un po’ lento, inizialmente, ma è una condizione necessaria per poter costruire uno scacchiere così vasto come quello dove si svolgerà l’adrenalinica parte finale. Forse si lascia troppa forza fisica alla vecchia, un po’ rinco e molto decrepita, che mi pare corra con troppa foga qua e là per il bosco. Mia mamma, strega anch’essa giacchè se si sogna che morite, voi, morite, non è nemmeno arrivata ai settanta e già fatica a fare le scale. Figurati se tra qualche anno zompa per il bosco al buio ruzzolando qua e là… femore rotto e ciao ciao.
A parte questo, però, e la difficoltà nel seguire le partite di burraco, se non sapete nemmeno cos’è, il resto è tutto ben fatto, ben gestito e b
en scritto. Come dicevo prima, quindi, una gran bella storia di streghe!
E grazie vampiro che me lo hai ceduto, che questo libro sta proprio bene nella mia libreria, piuttosto che ne la tua. 🙂
Ah, vi saluto anche col book trailer va, visto che m’è capitato sottomano:

Comments

  • 10 Ottobre 2011

    Ecco una cosa che leggerò sicuramente. Poi la Palazzolo è una sicurezza.

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  • 10 Ottobre 2011

    penso che ti piacerà
    ti lo presto? anche se è un po' grosso

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  • Vampiro
    10 Ottobre 2011

    grazie vampiro una beneamata mazza, guai a te se non me lo riporti :°D
    comunque sono quasi totalmente d'accordo con te, il finale è molto bello. i miei dubbi, manco a dirlo, riguardano proprio lo stile. tu dici che fa un uso sapiente del trattino, a me pare che in taluni passaggi col trattino non si capisca subito chi dice/fa cosa. e sì, tanto lo so che dirai che la colpa mia perchè non capisco un cazzo.
    poi, pur piacendomi anche la trilogia, ritengo che sto libro sia un gradino sopra. c'è tanto tanto bel lavoro dietro, con un filone mica facile, quello stregonesco.

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  • 10 Ottobre 2011

    "potrebbe risultare indigesto a qualche lettore che legge col culo" come vedi avevo già pensato anche a te… 🙂
    comunque io non te lo ridò, lo presto a nick, poi lui te lo rispedisce! 😛

    ah, se non fosse chiaro, questo è MOLTO sopra la trilogia, questo è un romanzo maturo,
    possiamo scherzare sullo stile, e forse io ho meno pretese, certe volte, di sapre chi dice cosa
    per dire
    ho trovato questa critica a volte superflua.
    nel senso,
    figlio e figlia litigano,
    ci sono passaggi dove ti perdi, è vero, dialoghi dove magari devi prestare attenzione, ma se non la presti, però, ti accorgi che non è assolutamente importante chi ha detto cosa e chi ha risposto.
    Nei punti salienti, nei momenti topici, si capisce eccome. e il trattino lo usa per separare a volte, i pensieri di carla, che altrementi rischierebbero di mescolarsi a un discorso diretto ipotetico, quando lei è con qualche altra persona.
    Se non fosse così, non ti sarebbe piaciuto.

    Riguardo al fatto che te lo rendo… non so. ci devo pensare…

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  • Vampiro
    10 Ottobre 2011

    ma sì, figurati, no problem se lo presti, ci mancherebbe.
    beh, intendiamoci, io ho precisato "taluni", mica in tutto il libro.
    e comunque ammettilo, quel "potrebbe risultare indigesto a qualche lettore che legge col culo" era pensato per silente (che sono sicuro troverà questo libro fantasticissimo, vero?).

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  • 10 Ottobre 2011

    Silente legge solo le copertine.
    quindi questo libro sì, gli piacerà una cifra.
    tipo perché lui legge il titolo, guarda l'immagine e poi si immagina tutto un trip del contenuto e via a fare la recenzione.
    Chetticredi, non lo sai che è entrato in crisi con la collana della ISBN che mette in copertina solo il codice a barre?
    poverino… 😀

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  • 10 Ottobre 2011

    Adesso che ci penso il Valsecchi doveva spedirmelo secoli fa, ma mi sa che ci siamo dimenticati entrambi. Comunque sono proprio incuriosito, già la Palazzolo mi piaceva molto ai tempi dei sopramorti, da come ne parli sembra ancora più maturata e complessa… 🙂

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  • 10 Ottobre 2011

    che ti avevo detto? gli piace già!
    e sia chiaro
    non ci siamo messi d'accordo eh.

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  • Vampiro
    10 Ottobre 2011

    ahahahaha non posso crederci!

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  • Frank Spada
    11 Ottobre 2011

    "le streghe vanno a nozze" con i tacchi, sette, otto… a volte dieci – basta un vertiginoso tichettio e ti spiazzano gli occhi.
    ps- augurs a e mame.
    Mandi

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  • 13 Ottobre 2011

    Grazie del suggerimento, ecco una lettura segnata in rosso sul taccuino

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  • Frank Spada
    14 Ottobre 2011

    Gelo, non è possibile…
    http://www.ebookmio.it/index.php?option=com_comprofiler&task=userProfile&user=123&lang=it
    O amici? Ma che cavolo vai dicendo? Vai subito sul posto, manovra l'ambaradan e apri le affiliazioni!

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  • 14 Ottobre 2011

    sì… è una roba vecchia, ho messo anche il loro logo a destra… non sei un buon osservatore 🙂

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  • Anonymous
    6 Dicembre 2011

    Ragazzi, guardate cosa ho trovato su Facebook…

    "Nel bosco di Aus" di Chiara Palazzolo è finalista al Premio libro dell'anno Fahrenheit.
    La giuria è formata da tutti voi lettori. Per votarlo basta inviare una email a fahre@rai.it, indicando il titolo del libro e l'autore.
    Si vota dal 5 all’ 11 dicembre.

    Finalmente un horror finalista in un premio importante. Votiamolo!

    Antonio76

    reply

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