Dalla carta
Si comincia col cercare
Uno spazio per le parole
Frugare
Nel bianco cartaceo
Pazience
Il sicari, pognet parsore des lindis, al smicjave la puarte dal om; la crôs dal mirin pontade su la mantie e il respîr a fonts, pasât dal mistîr. Un scritôr… Mah? Cuissà ce altris trafics che al veve par meretâsi i
Pazienza
Il sicario, disteso sopra i cornicioni, fissava la porta dell’uomo. Avvezzo al mestiere, respirava lento, puntando la croce del mirino sulla maniglia. Uno scrittore… Chissà perché? Chissà in quali guai si era ficcato per meritarsi il costo di un attentato. In quel paesetto,
Taci
Non scrivo più, non leggo più, Non salto le pozzanghere Né loro s'azzardano A imprigionare me. Prendo le tachipirine col moscow mule Le patatine, di compagnia E fa ancora freddo, ho una lampadina Da cambiare, e aspettiamo il peggio Che si fa aspettare. Cantano i grilli, ma è solo
Bisognerebbe essere stanchi
Bisognerebbe essere stanchi,
Certi giorni
E certi più di altri e non
Finire le fragole,
Spaventare la primavera
Imperscrutabile, piega il capo
E declama uno stormire cauto
Il carpino
Cresciuto fra il nostro