"Il GGG" di Roald Dahl****
Si stava come le foglie a parlare del perché fossero giorni che mandavo in giro pezzi di ggg a destra e a manca in quando belli e divertosi, con juliette, e mi venne il ghiribizzo di sapere per cosa stesse
Non cadono
C'è un albero mentre aspetti I verdi Tra via Zanon e via Del Gelso, Un albero grande grande che non ha la faccia Di febbraio non ha Spogli i rami Ma si tiene strette Tutte le foglie, le stringe A sé Conserva coccola Difende e culla. Perché non cadono? Volontà o dimenticanza? Sotto
Nebbie tenere
Nebbie tenere La campagna appanna Visi lividi.
Un gigante in cucina
C'è Alice qui, in catene, Che parla di stare dentro una buca. C'è il mio pollo Dentro ai peperoni Che ha rifiutato un chiodo Di garofano ma accetta tutti i semi Di papavero E le noci. A camminare scalzi Al buio Sull'asfalto Si consumano e sanguinano I piedi, ma resta il piacere delle
No soi Morrison
Cuasi lis trê e jo no soi Morrison E bêf la ultime de zornade La prime dal mês, Cuasi lis trê E mi indurmidissarai cui Daughter I cjavei bagnâts Leint Tavan Cu la bire vanzade A scjaldâsi in bande dai miei siums. Tal telefonut Une poesie mi dure un mês Cence
Non sono Morrison
Quasi le tre e non sono MorrisonBevo l'ultima della giornataLa prima del mese,Quasi le tre E mi addormenterò coi DaughterI capelli bagnatiLeggendo TavanLasciando la birra avanzata A scaldarsi a fianco dei sogni. Nel cellulareUna poesia dura un meseInterminataNei libri dura