“Il libro di tutte le cose” di Guus Kuijer****
Il vampiro, nel giorno del suo matridemonio, si è fatto il regalo vincendo il trecento parole. Una volta, questa cosa del vincere il trecento parole era una cosa WOOO ma ora è diventata più una cosa EhEhEh, e mi chiedo
“In solitario” di Roald Dahl***
Sì, ovvio. Dopo la scorsa lettura non potevo certo non proseguire con l'autobiografia di Dahl, ovvero "In solitario" la parte due, che segue "Boy" e che parla di tutta la parte di vita di Roald durante la guerra. Anche qui,
“L’Ickabog” di J.K. Rowling****
Avrei davvero una paccata di robe da fare, anche serie, oltre che di divertimento, o anche godere del pomeriggio, ma no, ho voglia di mettermi qui e parlarvi di questo libro della Rowling. Tra l'altro, come si chiama la Rowling?
“Rasmus e il vagabondo” di Astrid Lindgren****
Già lo sapete che dai tempi dei libri PSF, ero partito bene a leggere quei libri là. Tipo Pippi Calzelunghe, per scoprire cose meravigliose, E poi, la fissa per gli Istrici ce l'ho sempre avuta. C'è tutto Dahl, là dentro,
"Pippi Calzelunghe" di Astrid Lindgren****
Allora. Io credo che potrei stare qui a parlarvi di questo libro e di ciò che ci ha girato attorno per ore. Ma non lo farò. Però non mi metterò nemmeno fretta. Perché è vero, non leggo quasi più, ma non è che ho
AAVV – Roald Dahl – Il libro delle storie di fantasmi***
Sono le 7.58 e ho già capito che non riuscirò ad aggiornare il blog entro le 8 e mezza, ora per andare al lavoro. Una volta lo facevo e boh, forse ce la farò. Ora vado a prendermi il caffè e bevo
"Il grande ascensore di cristallo" di Roald Dahl****
Dopo aver preso la decisione di non scrivere e non leggere più, non so perché aggiorno il blog. Anzi
"Il GGG" di Roald Dahl****
Si stava come le foglie a parlare del perché fossero giorni che mandavo in giro pezzi di ggg a destra e a manca in quando belli e divertosi, con juliette, e mi venne il ghiribizzo di sapere per cosa stesse
"Il mostro che disse mamma" di Eva Ibbotson****
Ho fatto cose che non si dovrebbero, e me ne frego.Una di queste è leggere questo libretto per ragazzetti, di Eva Ibbotson.Un'altra è decidere di parlarvene qui, ora.E me ne frego, sì, se non va bene. Il perché?Perché dovrebbe freg