“Avete visto Negima?” di Massimo Moretti***
Che poi, ieri sera, alla fine, mi sono preso apposta il tempo per leggere questo. O meglio, per finirlo, visto che metà forse l’avevo cominciato domenica, o sabato, non ricordo, e boh, insomma… non che ci fosse il pericolo di dimenticarlo, ma mi andava di restituirlo e chiudere con questo quart’ultimo, credo, corto de I corti.
Allora, vi dirò che non gli avrei dato una lira, dalla premesse.
Nel senso… non vogliami male, ma io ne ho pieni i coglioni di quei libri che vogliono farci sembrare bello il diverso… Vi spiego… non so voi, ma io non lo riesco proprio a vedere, certe volte, il diverso.
Credo sia più che altro menefreghismo eh. L’unica cosa importante nella mia vita sono io e quindi, a me, che voi mangiate formiche, caghiate sassi, preghiate Mazinga o insomma… facciate qualunque cose che non è di nocumento ad altri (e soprattutto a me), a me va bene. Menefre.
Ecco perché quando sospetto che qualche libro ponga le cose come “oh ma guarda com’è bello il ramadam, guarda com’è bella anche questa religione, guarda come sono rispettosi e ospitali gli arabi, guarda quanta dignità…” insomma, ci siamo capiti.
Ecco perché all’inizio mi era presa male, a leggere il retro di questo:”Da 15 gg quel mercante arabo mi insegue. Da quando mi sono intromesso fra il suo bastone e Negima. Lei è riuscita a fuggire su un camion e mi ha lanciato un’occhiata triste, incredula, piena di tutto. Per questo ho fretta, per questo la sto cercando.“
Ecco, capite? Mi aspettavo la solita menata sugli arabi per far vedere come è diversa eppure bella la loro cultura. In realtà c’è, questa menata, ed è la parte, proprio, con le danze post ramadam e tutti che diventano pazzi e danno in numeri rovesciano gli occhi ed entrano in crisi mistica, ecco, era la parte più pallosa.
Migliore la parte delle storie, anche se è un già visto e già sentito, quella dello scrittore che è a caccia di storie e che, mentre legge, ti racconta appunto le storie che ha cacciato. Non erano raccontate male. E ha dalla sua, alla fine, una scrittura scorrevole e un modo carino di riservare la sorpresona finale, che – per fortuna – non mi ha irritato.
Si gioca un po’ sporco, okay, ma era inevitabile. Ovviamente non ve la dico, la sorpresona, ma siccome mi ha fregato, diciamo che posso solo dirvi che non tutto è quello che sembra nei personaggi in questione, che sono quattro.
Il narratore in prima persona che è chiaramente uno scrittore – e che altro – gira l’Africa per cercare storie e incontra negima, che si prende una rata di randellate da un arabaccio cattivo, che poi, una volta che lo fai incazzare, resta incazzato per tutto il libro. E allora? E niente, c’è da cercare Negima e come fare a trovare una guida? Pigli il primo ragazzetto sveglio senza casa e senza famiglia e lo assoldi per farti guidare in un paese dove hai già combinato abbastanza danni. Bene… e io mi fermo qui. Non è malaccio, alla fine, il libro, e le premesse sono state disattese, per fortuna. In fin dei conti è sempre un’avventura raccontata bene.
Come dite? Che razza di post inutile?
Sì, avete ragione. Il libro lo si può trovare solo in biblio, non è una cosa per cui smaniare e oramai nessuno li legge più. E per quindi?
Vi renderò interessante questo post con delle cose. Per esempio vi dico che:
Sto ospitando, assieme a Kappa e Garappa, una tartaruga, per le vacanzo di D’Orlando e ve la voglio far vedere. Speedy, è il suo nome e… le mie sembrano ancora più piccole!
e a proposito di tartarughe, magari vi è sfuggita questa interessante notizia sulla tartaruga di Darwin morta l’altro giorno. Oppure questa strana notizia del suonare il disco come gli alberi, no, contrario.
E poi magari vi siete persi la salamandra gigante in Giappone… viva eh.
O magari non avete mai visto la meravigliosa mappa delle nascite e morti al mondo secondo google, in tempo reale.
E poi? Niente… ah sì, sentite, come si mangia il maracuja, cioè il frutto della passione.
Io sto mangiandoli crudi, in questi giorni, e pure troppi, ma… ci si può fare qualcosa? Di queste palle arancioni?