Fate come gatti

Fate come gatti

I miei buffoni
Hanno le gambe corte,
Il viso raggrinzito,
Le mani a scimmiottare 
Le radici di carpino.
Dormono in piedi
Sui bicchieri e sulle sigarette,
Usano le fate come gatti, 
Gli occhi di perla e galaverna
Puntati al confine
Delle parole che hanno capito
Solo a modo loro.
Ne ho decine,
Forse migliaia,
E di molti non ricordo più
Nemmeno il nome.
Solo un gesto, qualche frase mangiucchiata
Da risate gracchianti e sterili,
Mentre fanno volume,
Rumore,
Perdere tempo.
Eppure sbuffando
Alle mie piccole follie
Soffiano la mia polvere,
Via,
Lontano dai confini
E dalle malignità.

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