“Pupille” di Luigi Musolino***(*)
Sabato a Margicazzo ho comprato questo. Pupille. Un libro piccolo piccolo, di una collana di libri piccoli. Novelle, direi. 90 pagine, saranno 60-70k, a occhio e croce. L’ho comprato perché è di gigi, quel coione, anche se me lo sono
“Tomie” di Junji Ito****
Sto facendo questa rece sul sito alla cieca. Alla cieca vuol dire senza internet e senza libro. Senza internet perché ho il telefono spento. Senza libro perché l’ho già passato a Luca. Lo avevo da troppo tempo. Certo, è grosso,
Contis e Ontis!
Ma sì, dai, e facciamolo uno spettacolo/presentazione libro! Organizzato così, senza tante menate, venerdì prossimo, nel paese più anagrammato d'Italia, Codroipo, in una sala figherrima (da quanto non lo dicevo? erano aaaaanni!), per il primo libro di narrativa breve scritto
Compagnia
Salimmo sui comignoli A chiamare per nome Gli angoli di firmamento, Ed erano un'estensione Una compagnia che si dedicava a noi, E noi, compagnia nostra. Restavamo Io da una parte Dall'altra la primavera In punta di piedi Staccati gli argini limacciosi dal Tagliamento Dai narcisi e dai gusci Di tartarughe e grilli. Tu,
Woltaren
Whisky, cioccolato, voltaren, Mentre ti chiedo notte, Fammi l'amore, Fallo ancora Forte e senza Trucchi Senza lasciare traccia, Ginocchia, unghie, scampo Senza lasciare intatte Le confezioni in frigo Le ragnatele Le ore. E poi rum, nutella, voltaren Per un guizzo ancora, Delle novelle soltanto un rigo Un angolo dove tu Mi farai l'amore E ti riconoscerò E per
Sù pal vieri, muart
Sù pal vieri, muart Si rimpine il gnûf, vîf. Cidin, l'urtiçon Trad: Sul vecchio, morto/ s'arrampica il nuovo, vivo/ silenzioso, il luppolo selvatico.
Un tuffo soltanto
E disegneremo le ombre Di tutte le chiavi E vestiremo di bianco E bianchi i tatuaggi E i baci saranno Baci coi denti rotti Fugaci E in casa solo alcol Canzoni e biscotti E ci dipingeremo In faccia più occhi e più bocche E venderemo La notte prima che il sole sbocchi E
Una raccolta di Metallo Pe(n)sante
Stavolta ci sono! Nel senso, vi dico la cosa coi tempi giusti, precisi, appena l'ho saputa. Cioè ieri. E oggi ve la dico. E' una cosa simpratica, per me. Nel senso, di quelle che entrano nel novero del "faccio cose vedo