Maggio 2016

Ho una Buonanotte, qui con me. L'ho trattenuta per ore, Blandita e farcita di specchi perché non fuggisse Da te. È fatta di mancanze, di melanconie, Di buio insonne fra il volto e il cuscino. Io manco quando ci sono. Con l'abbraccio ampio e caldo E la falcata

Attraverso il paese Da casa a casa A fonda notte Sfondo buio. Non ho mai sentito la voce Di Thom così triste Follemente infelice eppure Forte Superba. C'è una vecchia auto ferma Ammaccata Un finestrino di cartone Il cofano grezzo Non verniciato: Una porta che s'apre sulla meccanica Dei silenzi. Su quella delle mie memorie Potrei quasi

Mi guardo intorno, e i merli cuciono un tappeto di saltelli Nel parco sazio di pioggia. Sono fatto di solitudini leggere,  Slanci per cercare una faccia e tuffarmi Scomposto Nella teoria brevissima delle narici, Negli occhi oliva, nocciola grandine,  Corvo o cenere. Sono io quello che attecchisce: Nel