Gennaio 2010

C'è un vento chiaroUn lume limpido sognatoDa chissà quale cuscinoE una piuma di freddoE' caduta dall'invernoE poggiata sull'asfaltoAccarezza le scarpe a ogni passoMa il solleticoCome le favoleHa sempre un cuore di pietraE un sorriso di velluto.

Ci vedonoHanno le spalle intinte nel velenoFotografie sempre prontePer nascondere la facciaHanno vestiti nuoviFumo davanti gli occhiLabbra nei bicchieriE paroleRubate con un codiceA cinque cifreDalla bisaccia degli assassini.

Mi interrogavi sul freddo.Io l'avevo nascosto in tascaLo strofinavoLo soffiavo in nuvoleMa continuavo a negareIndossavo gli occhialiPer non far scappareLe rughe,Cucivo bottoni sui calziniPerché i piedi non fuggisseroSenza di me.Ma tu non hai vistoLe risposteE mi hai creduto bugiardoE disarmatoSenza

Nel tempo che passa prendono corpo gli addiiSi costruiscono gli occhiImpastando polvereScricchiolii di giuntureCellule sporche di marcio e di pazzia.E le gambe,I piedi già nella nostra direzione,Sono abitudini intrecciateA dimenticanzeE cose poco importantiA cui abbiamo dato spazio.I passiMai domiSono le

E' tardi per liberare i baciTienili pure nella scatolaTra i fiammiferi e le tue noccheCibali con quello che ti passa in menteDisarmali del guinzaglio e del veleno.Ricorda che i complimentiLi ho schiacciati uno a unoE quando non avevano formeLi crescevo

Io che ho rubato le aliAlle rondiniPer lasciarle camminareNel fango.Io che ho gridatoFortePer riempire le stanzeDi finestre.Io che ho schiacciatoGli alberiPer farne tappeti.Tu che voliA piedi nudiTrafiggendo caseE castelliPunta a nordE non ti fermare più.