
Dieci Comandamenti per Trecento Parole
Come bene sapete, e se non sapete ve lo dico adesso, tendo ogni anno a partecipare al concorso più figo del web, ovvero il TRECENTO PAROLE PER UN INCUBO, by scheletri.com, al quale sono legato da affetto e sul quale ho spesso divagato sul queste pagine.
Anche quest’anno potete leggere il mio raccontino QUI e magari anche dirmi se vi piace. Come anche ben sapete, e se non lo sapete ve lo potete andare a leggere adesso, mi diverto a fare il cagacazzi dando dei consigli, che poi anche cerco di seguire, su come si scrive un buon trecento parole. Li trovate QUI.
Bene, siccome sono reduce dalla lettura di tutti i 109 racconti in gara e ho notato che nell’80% dei casi sono tutti con le medesime pecche (che possono portare un lettore al suicidio o all’accecarsi con delle stilografiche intinte nella nutella), ho deciso che quest’anno sarò più deciso.
Non più dei consigli, bensì DIECI COMANDAMENTI.
Dieci semplici comandi da rispettare per evitare di causare patologie depressivo-diarroiche e disturbi cardio-alimentari ai giurati. 🙂
A tutti i licantropi e alle vampire, agli zombi e alle banshee, ai mostri e alle streghe, ecco a voi:
DIECI COMANDAMENTI PER TRECENTO PAROLE
Non scriverai un racconto dove il protagonista osserva un mostro/vampiro/zombi/assassino/licantropo che a sua volta lo sta guardando e dove alla fine si rivela che si trova davanti a uno specchio.
Non scriverai un racconto che parla del racconto stesso e/o del concorso a cui sta partecipando partecipando e/o del sito dove lo si sta leggendo.
Non scriverai un racconto dove il protagonista si sveglia in un luogo chiuso, freddo e oscuro accorgendosi poi essere in una tomba/cella/prigione/fossa e di essere un-uno morto/zombi/vampiro/mostro e/o un-una prigioniero/vittima/segregato/cadavere.
Non scriverai un racconto dove il protagonista in prima persona ci parla di come è morto o, ancora peggio, di come sta morendo.
Non scriverai un racconto dove il vero orrore è la realtà.
Non scriverai racconti dove la vittima tende a trasformarsi/rivelarsi carnefice/mostro/vampiro/licantropo/assassino nelle ultime tre righe.
Non scriverai racconti dove il protagonista è uno scrittore di racconti horror e poi quel che scrive/pensa/teme si avvera.
Non scriverai un racconto in cui manca del tutto una storia e una trama “perché tanto sono le immagini/descrizioni/emozioni/parole quelle che contano”
Non scriverai un racconto in cui qualcuno/qualcuna fu svegliato/a da un rumore sospetto nel cuore notte
Non userai mai le seguenti espressioni e/o loro combinazioni: “urlo lancinante”, “silenzio assordante”, “volto esangue”, “risata agghiacciante”, “dolore straziante”, “sanguinare copiosamente”, “lacrime cocenti” “ghigno malefico”.
Bene. Un saluto a tutti i trecentoparolai che passano di qui. 😀 😀 😀
Daniele Bonfanti
Ottimi!
Hai scordato però il fondamentale: non scriverai un racconto brown-like in cui il protagonista si pensa che è un uomo e poi nell'ultima riga – tadam! – si scopre che è un alieno/mostro/animale.
gelostellato
In realtà quello lo intendevo ricompreso nel sesto comandamento.
Sai di cosa mi è venuta voglia? Di scriverne uno che violi tutti i comandamenti!
😀
Daniele Bonfanti
Hai ragione!
Avevo letto il Sesto (con la S maiuscola, giustamente) superficialmente soffermandomi sul "trasformarsi" piuttosto che sul "rivelarsi".
Uno che li viòli tutti, in effetti, sarebbe talmente clichè da essere meritevole!
Simone Corà
E quello del protagonista che si sveglia e scopre che era tutto un sogno?
Carla Casazza
Se i cento e passa concorrenti terranno in considerazione i tuoi comandamenti, i giurati della prossima edzione ti saranno eternemente grati! 🙂 che poi sennò a uno gli vengono le crisi depressive…
Carla Casazza
Aggiungerei: 1) rileggi il racconto almeno tre volte prima di spedirlo così eviti che i verbi siano coniugati alla rinfusa.
2) gli scritti devono avere almeno senso compiuto ovvero: inizio, svolgimento e fine (come i temi delle elementari)
Anonymous
Non scrive un racconto in cui il protagonista ha in mano una pistola e non sa se destinare l'ultima pallottola a sè o alla propria ragazza.
Non scrive un racconto in cui il protagonista scopre che la ragazza che si è portata al letto è in realtà una vampira.
Non scrivere un racconto in cui il titolo rivela già il contenuto della storia.
Non scrivere un racconto con un ambientazione straniera (americana per lo più), se la stessa storia può essere raccontata in maniera più credibile con un ambientazione italiana.
Michele
Anonymous
Ciao Gelo,
volevo farti i complimenti per il tuo racconto al trecento parole, scritto davvero bene, e complimentarmi per la tua costanza: leggere e commentare tutti i racconti del trecento parole deve essere stato un bel tour de force.
mb
gelostellato
ehi
vedo che vi state divertendo
comunque è vero
forse manca qualcosa nei dieci comandamenti
ma quello della vampira lo facciamo tranquillamente rientrare nel 6
quello della pallottola non avendone letto nessuno (strano) di quel genere non l'ho messo
mentre quello del titolo che rivela già tutta la storia forse ce lo dovevo mettere, ma vabbè dai, un decalogo basta e avanza. Altri dieci il prossimo anno.
Quello del rileggere vale per tutto e quindi non ci va
quello della storia c'è, è l'Ottavo comandamento.
Quello dell'ambientazione per chi mi conosce sa che è una vecchia battaglia 🙂
homo in vitro
Non sono d'accordo coi punti 1, 3, 5, 7, 9, che violano la capacità intrinseca di estrinsecare il tema attraverso una rivisitazione dei temi sociali preposti al potere salvifico che la letteratura deve avere.
Inoltre non condivido affatto i punti 2, 4, 6, 8 e 10 perché 'sto ciecostellato che vuol fare il professore meglio di altri che ne avrebbero più titolo (oh è un ragioniere-economo…) proprio non lo sopporto…
Senti ma scheletri non ti ha ancora corrotto per fare il giurato?
gelostellato
Oh, vinch
un altro commento in cui mi denigri e smetto di visitare il tuo blogghe e di cliccare sulle donne nude…
come dici?
non è il tuo blog quello?
appunto!
ranz
Non so il perchè, ma leggendo questo post si è configurata l'immagine di Gelo travestito da Mosè e mi sono spaventato! 🙂
gelostellato
Tu lo dici, Ferdinando… tu lo dici…
Anonymous
Tanto non partecipo lo stesso! 😛
gelo stellato
anche perché è un post vecchio di quattro anni 😀