Settembre 2008

Mi piace cominciareTi ho detto in rima con le lune non pieneQuando ci sonoDa un passo per ogni lungo viaggioPurché non sia sempre lo stesso.Tu ricordoLe chiamasti anaforeE io schiettoE indispettitoLe spogliavo in rimeLeggendo dalla fine.

E' come una pentolaUn crogioloUna mistura paziente di profondità inconfessateChe resteranno taliMa carezzandoleUna piccola pietraNé sasso, né mattoneNé arma, né ricompensaSi fa raccogliereE mettere in parolePur continuandoUn'incessante e quieta fugaInarrestabileL'inseguimentoE' tutto del poeta.

Il bello è nel doppioNel riflessoNella ripetizioneNell'incontrare su qualche strada un motivoPlausibilePer ridere di ogni etàUn motivo intimoPescato dal fondoSporco e indolenteCome i pesci gatto d'agostoLisci e sfuggentiChe porgono il fianco all'arcobalenoNon appena guizza il sole.Mi chiedo se c'è più

Ti chiedo salivaSudoreBuon umoreTi chiedo bugie di zuccheroE verità di miele.Ti chiedo l'affannoLa parte inquieta della tua voluttàTi chiedo occhiate che mi disegninoPeggioreSguardi che vestanoDa minuti le oreTi chiedo soloCiò che soTi sapreiRegalareE i pudori tuttiAffoghinoSenza mai averVisto il mare.