Fatta a pezzi

Fatta a pezzi

Ti ho fatta a pezzi.
Dal tronco, le foglie
Hanno divorato l’aria,
Sono volate via.
Dal seno
Il colore si è fatto nebbia
E serranda
Sui mostri di memoria.
Dalle dita, le ragnatele
Hanno trattenuto
Gli inferni della coscienza
E la luce
Di un solo fiammifero
Ha rischiarato
La bugia del tempo.
Dal sorriso
Si è liberato un canto
Dal fegato un poema
Dal cuore spezzato a metà
Metà uragano e l’altra
Metà ha mangiato i piedi
Gonfi di cammino.
Ma ancora
I pezzi sparigliati, disordinati,
Hanno seminato unghie
Sulla carne
E carne fra i denti
E il long, il black, il mule,
Erano compromessi
Nelle pupille dei negromanti.
Ma io ti ho fatta a pezzi
Dal mento, un assenso
Ha sbriciolato i piani
Di tutti
I palazzi
E una canzone è scesa
Sulle labbra pesanti e pesanti
Le palpebre, di pelle stesa
Ad asciugare, ed eri tu
Miranda e non Laura
Ligeia e non Giulia
Chimera e non Elena
Berenice e non Alice
Metella e non Sara
Ade e non Alessandra
Yuki e non Samantha
Miele e non Federica
Ma ho fatto di te
Pezzi, singhiozzo, cortesia,
E dal ventre dirama
Una moina e una cattedrale
Dal collo chilometri
Allineati in una ripida
Carezza e dalle lingue
Di fuoco arse, una lingua
Sola di linee e virgole
E contaminazioni
Sparse.
Ma tutto rimane
Sta
Nella mano un corpo
Rannicchia
Strema
Cade
E tu
Eterna
Né sei l’ombra
I destini
Le strade.

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