Son cinc
Son cinc.
Dal lusôr smavît jenfri lis fueis
A vegnin indevant pocjis robis
Cloteant e tignintsi pes mans
Solo il tin tin
Irruente
La luce spande
Sui bordi sbreccati
Della giornata,
Scrissi
Scrissi su un tovagliolo
Di specchi, di abissi
Di viaggi bui e silenti
Scrissi tenendo la penna
Eri fessura
Eri una fessura
Spalancata
Un gioco di echi succhiati
Dalle labbra. Eri
Nodi e spifferi
La vernice preme
Dalla punta del pennarello.
Un alito chiaro
Soffia via il borborigmo del pioppo
“Anni d’oro” di A. Camenisch****
Da quanto è che non aggiorno questo sito leggendo un libro? Da quanto è che non leggo un libro? Un libro intero, dall'inizio alla fine. Un libro senza le figure, per quanto corto. E quando vi parlavo di un libro,
I passi per fuggire
Cade male
Il buio stasera
Scorticato sanguina
Piove sulla luna, piove nei mojiti
Da qualche parte c'è la luna
Una bambola di luce
Riflessa del suo contorno.
Disegnare male
Cerchiamo il silenzio
Con segni neri di pennarello
Evidenziamo
Cancelliamo