Bestioni prossimi

Bestioni prossimi

Oggi ho mangiato tre lamponi, i primi,
Di rosso e di sapore timidi;
Al fianco, sul sedile, passeggeri esigenti,
Uova fresche e ciliegie rubate,
E quattro oche nate ieri, chiuse in una scatola di superbia,
Vanità.
Io schiaccio stringo taglio:
É tutto bello; 
Un bestione suona, inviperito,
Lo evito e la tenerezza s’impadronisce del pensiero
Sulle disgrazie paventate
Dalle mamme e quelli della loro specie
Alle carte in regola, ai numeri, alle mutande pulite…
E io che farei, che oggi non ne ho?
Aspetto il prossimo.
Avrà fanali accesi, più fretta, meno attenzione. Il prossimo,
Il prossimo, 
Il prossimo chissà.

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