Sognincubi

Sognincubi

Dormo poco, leggo poco, corro poco.
Ascolto la musica vecchia, dei morti,
O di chi grida e graffia le viscere con unghie di ferro
E te le porta via
Per farne marmellata.
Gli incubi si siedono nelle valigie dell’alba, 
Quieti e rassegnati.
I bei sogni prendono un coltellaccio dal cassetto,
Vicino ai cucchiaini del caffè.
Si tolgono il trucco, pesante, 
usando un sapone neutro e l’acqua fredda.
Hanno denti affilati, rughe, cicatrici,
Hanno artigli e corna e squame.
Ti abbracciano il cuore e addormentati
vengon via con te.

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