"La Mezzanotte del Secolo" di Samuel Marolla****

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"La Mezzanotte del Secolo" di Samuel Marolla****

Ecco qua, cari.
E’ sabato pomeriggio, mi sono tirato su dal letto dove, per un’oretta, ho staccato dal mondo ascoltando jeff buckley in compagnia di tanith lee, voltaren e il tè caldo – giacché sono un idiota e ho spaccato legna mezzo nudo ieri che sembrava caldo maforsenonloera – e adesso, rivestito e pacifico, ho deciso di vuotare lo scaffalino dei “libri di cui vi devo ancora parlare“.
Sì, cari, questo è l’ultimo libro che stava lì, ad aspettare il suo turno. 
L’ho letto un paio di mesi fa, credo, o poco meno, e vi assicuro che ero già partito in trip e volevo parlarvene subito, tipo entusiasta, dicendovi qualcosa come: “Ma che bel libro! Ma che bel libro! Ma che bel libro!”
Poi mi sono detto okay, no, aspettiamo dài, lasciamolo lì a riposare un po’, riprendiamolo e sfogliamolo quando mi sarò dimenticato i racconti e vediamo cosa mi passa per la testa di dire.
E così ecco che adesso, prima di pizza e sperando di veder perdere quella schifosissima juve, ché Conte m’è diventato intollerabile, vi scrivo questo post, in compagnia di un bel bicchierone d’amaretto, per dirvi che – risfogliandolo – ciò che penso di La Mezzanotte del Secolo di Samuel Marolla è: “Ma che bel libro! Ma che bel libro! Ma che bel libro! Ma che bel libro!”
Sì… quattro volte 🙂
Inutile che vi venga a dire che sono fan di Samuel e che l’autore è anche buon amico di questo blog, avendo più volte collaborato o come giurato o come sponsor del Fun cool!
E allora stavolta facciamo un lavoro diverso, tipo cercare di spiegarvi perché, in fin dei conti, vorrei che alla fine di questo post, voi che non conoscete Marolla, che magari non comprate mai libri di racconti – horror e dintorni – di autori che non sono conosciutissimi – mi scriviate una mail per dirmi, okay, gelo, vendimi questo libro!
E non lo faccio per un discorso di scuderia, anche perché io vi parlo bene di Marolla anche quando scrive le sceneggiature per fumetti o pubblica i racconti per la mondadori (già sul mio scaffale). E’ proprio perché se una cosa vale, ci tengo a diffonderla, e a dare il mio piccolo contributo affinché la moneta buona si difenda dalla moneta cattiva.
Il primo racconto mi è piaciuto. Se vivi a Milano, se ci sei stato, se ci sei arrivato in treno entrando in tutto quel grigio, quel fumo, quell’odore, quell’umanità repressa, schiacciata, pulsante… non può non piacerti. Nel retro della tua mente c’è quasi un suono, quando stai a Milano, un ronzio, un sibilo, che ti fa pensare che c’è qualcosa di sporco, di falso, di estremamente cattivo, nascosto in quella città. Cattivo e antico, ma non segreto. Se io vi dico che di corpi sventrati e fatti a pezzi, inchiodati ai muri sporchi di una fabbrica vecchia, e vi dico che è successo a Milano, voi mi credete.
Mi credete e fate “bleah” o qualcosa di simile.
In altre città, invece, forse fate “ohhh” quasi increduli.
Ecco, questa strisciante anima nera della città meneghina, Marolla è riuscito a coglierla con Tenebra al neon, dove bestie inquietanti come in piccioni si rivelano per quello che sono: bestie inquietanti! 
E la Mezzanotte del Secolo, sta per arrivare, tra l’altro…
Poi c’è Nuove vite, il racconto che nel mio caso sfonda una porta aperta.
Avete letto mai il racconto Il mantello, di Buzzati? Leggetelo. E’ un racconto che ogni volta mi fa venire un groppo alla gola, alla fine, anche se so già il finale. Ha una straordinaria sensibilità, in questo pezzo, il Dino nazionale, principe del fantastico-romantico. E capisco perfettamente Samuel che decide di omaggiarlo riscrivendolo, mutando ambientazione e personaggi, mutanto toni e sensibilità, giocoforza moderni. Renderà felici tutti quelli che amano Buzzati, questo breve pezzo.
Poi c’è il Tatuaggio di ghiaccio, forse il mio preferito, sì, tra i più lunghi e il più imprevisto, come finale, nel senso che pur partendo da un qualcosa di conosciuto, una maledizione-virus, concetto sfruttato, sì, dall’horror, vuoi per ambientazione vuoi per forza espressiva il racconto si fa godere e travolge, con un finale che ho apprezzato e m’è rimasto addosso, proprio perché non sapevo “come” avrebbe chiuso, questa storia, e pur non spiazzato sono rimasto sorpreso, da come si sono tirate le fila.
Una notte al Ghibli potete leggerlo già a gratis e ve ne ho già parlato qui. Non l’ho riletto. sarebbe stata la terza volta e mi sono limitato a qualche pagina.
Sul Ninja bianco vi dico poco, perché da quella che potrebbe sembrarvi una leggenda metropolitana milanese Marolla estrae un racconto emotivo, vero, molto… molto sentito. Dicono che non devi scrivere di ciò che conosci, se sei veramente bravo, ma se scrivi di ciò che conosci e ce lo fai conoscere, allora devi, scrivercelo. E qui, secondo me, è così. 
E poi c’è Insonnia. E insonnia vi farà paura. Paura, sì, perché non ditemi che non l’avete mai avuta, quella sensazione di essere assaliti dal branco, una volta rimasti soli in autobus, o in treno, la notte. Anche se siete grandi e grossi e cattivi e portate sempre un paio di coltelli nella portiera dell’auto, come faccio io, ma un ragazzino lo mangiate a colazione, due ci mettete un po’ di più e tre… se non dimostrano di aver paura, ve la fanno venire a voi. Ecco, è quello che succede al povero signor Lorusso, alle prese con tre ragazzini, tutti droga e parolacce, che non paiono aver paura di nessuno, nemmeno dell’ex bullo di quartiere, ora ex-galeotto. Da leggere, davvero, se volete essere inquietati.
Il racconto Assenza, forse, è l’unico che cede il passo a uno schema già sentito, classico, ma nella sua brevità, e anche qui, milanesità, è un racconto ampiamente sufficiente, e a qualcuno, forse, piacerà più di altri, perché l’alienazione della vita attuale, del lavoro, della quotidianità, è a volte il peggiore dei mostri.
E penultimo, quello che m’è piaciuto assai, ma proprio assai, che è Luoghi oscuri. perché mette insieme le leggende del piccolo popolo, togliendo i vestiti fiabeschi – ché un popolo che vive nei ghiacchi della Valtellina non può essere dolce e fiabesco, ma crudele e inafferrabile – con la cattiveria dei immigrati cattivi, quelli che non hanno cuore, non hanno bontà, ma al piccolo popolo credono anche loro. E’ il racconto con il finale più riuscito e quadrato. Perfetto, direi, come tempi e struttura.
Chiude, ed è una bella chiusura, L’ultima sambuca al bar dell’Ortica, di quei racconti epici, perché epica è la vendetta del Comi, che è morto, mortissimo, ma continua a uccidere e scopare, anche se ha sessantanni, fino ad arrivare dove deve, dove forze non umane gli permetteranno di arrivare. Una cavalcata disumana e violenta ma ammantata di quel gusto che si ha nel vivere con un antieroe che si trova, alla fine dei giochi, dalla parte del giusto. E noi, tifiamo per lui.
Fine. Ecco, non credo di aver reso molto perché questa raccolta di racconti è bella e perché dovreste averla, e leggerla. Però ogni tanto la cosa più bella che può fare una cosa bella e farvi venire voglia di diffonderla, e io, questo libro, avrei proprio voglia che voi lo leggeste.

Comments

  • Vampiro
    17 Marzo 2012

    gnegnegnè, stasera vinciamo e tu chupalo.
    a parte questo, quoto ogni singola parola su samuel. ho avuto la fortuna di leggere il libro in anteprima ed è veramente un libro che spacca, così come malarazza.

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    • 17 Marzo 2012

      voi potete anche vincere, ma conte resta una brutta persona

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  • Vampiro
    17 Marzo 2012

    mica possono essere tutti come guidolin.
    ah, rimetti l'orologio del blogghe, segna le 12:11 pm

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    • 17 Marzo 2012

      DIMMI COME SI FAAAAA!
      Ci ho provato e mi dà giusto e poi l'ora dei commenti è sbagliata 🙁

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  • 17 Marzo 2012

    concordo con l opinione su Conte.
    parola di atalantino.

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  • 18 Marzo 2012

    comprato l'altroieri (insieme ad altra bella robetta XII), non vedo l'ora..

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    • 18 Marzo 2012

      lo so… e scoprirai come mai lo so. 😀
      piuttosto niente racconti oschi, ancora 🙁

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    • 19 Marzo 2012

      ho capito, rispedisco… ti fò sapere

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    • 19 Marzo 2012

      ma nooo no. aspetta, tnato io non ho tempo per leggere fino ad aprile, quindi non serve… speriamo nei ritardi postali tanto celebri 🙂

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  • Frank Spada
    18 Marzo 2012

    @ vampiro – ma lei lo sa che Guidolin si avvale della consulenza di un friulano di Lestizza che anche stamattina, nonostante abbia bisbocciato tutta notte a birre una dietro l'altra, si è allenato tanto che stasera calcierà al cielo la sua voce in uno stadio e a giorni… quasi quasi glielo dico, ma prima aspetto che sia lo stesso Gelo a comunicare a tutti che Raffaele Serafini… primo a pieni voti e stampa-carta-ISBNcanta!

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    • Vampiro
      18 Marzo 2012

      @frank, conoscendo gelo la cosa non mi stupirebbe per niente, magari lui e il mister se ne vanno in giro in bicicletta facendo due chiacchiere 😀
      piuttosto pensavo che del calcio poco gliene calasse, invece se continua così me lo ritrovo capo ultrà.
      @gelo, brutto stronzone, che devi comunicare? hai vinto un concorsone? ti pubblicano? la 500 lilla è incinta? tu sei incinta?

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    • 18 Marzo 2012

      e vuoi che no, vuoi che il "Guido" signore com'è, non sia in combutta con me? 😀 😀
      e comunque sì, sono incinta, e anche lilla sono, e anche vinco qualcosa, certo. io vinco sempre 😛

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  • Frank
    18 Marzo 2012

    @ a entrambi – ma quanto creduloni siete? ISBN > Il Solito Bianco Nero che stasera al Friuli Stadium urlerà cantando: alé Udin, alè Udin, ta-ran-ta-ta-ta-TA'
    @ Gelo – se mi hai cornificato ti faccio lillo un occhio e senza umpair ti schizzo pure via un ginocchio!

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  • 18 Marzo 2012

    Sì, potrebbe finire tra le mie mani! 😀

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  • 19 Marzo 2012

    Dissento solo su IL TATUAGGIO DI GHIACCIO che mi è sembrato il più debole della raccolta, ma saila cosa bella è proprio io poter avere pareri diversi e confrontarli tra noi.
    Per il resto è sicuramente un libro che merita di essere acquistato e Marolla è bravissimo sempre, anche quando scrive per la Mondadori.

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    • 19 Marzo 2012

      bellissimo, invece, quel racconto. E non sono il solo a pensarla così 🙂
      ma è vero che il gusti son belli perché vari 😀

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