Febbraio 2012

Dagli argini, Sgomenti e spezzati, Diramano lingue di terra e fiato, Un giocattolo abbandonato Si finge morto; La gretta, vaporosa voluttà Avvampa, Separata dalle vesti, Dalle meticolose cuciture Dei condizionali negati, Delle viscere rovesciate degli occhi Compresse tra labbra fradice. Non resta mai molto Dopo la fiamma. Solo una fiaba senza finale: L'orco e la

Non ho il cuore, No, Nemmeno su una carta da gioco, Né uno sbilenco,  Disuguale, Scarabocchiato sopra uno scontrino. Ma pure senza, Il battito comprato a un piede, Ti morderei Senza disegnare orologi, Sul collo e sulla fame, Avresti labbra come lebbra, Destinate a ricoprirti il corpo, Intero E inesorabili; Perché siamo dominatori, Predatori, Divoratori, Usiamo per ali