Febbraio 2010

La suola appiccicosaIl passo suona sull'ombraUna metafora che si è scioltaAl soleCalpestataE un filo di polvereChe legaUn mazzo di matite.E' questo che siamo?Torri a passeggio su una scacchiera vuotaProfumo d'erba tagliataDenti scheggiatiCorteccia.Abbiamo fatto tantoPer crescere senza invecchiareE in giornate cosìChiare

Non sempre arrivano i pensieri.Non è come la pioggiaI lividiLa felicitàChe trovano sempre un modoPer fuggire.Non sono le paroleChe covano negli occhiE nella pelleUova di meravigliaC'è chi mette tuttoIl futuro in un versoChi il domaniChi il mai.C'è chi lo cambiaE

Salvo una lepre e condanno il telefonoRotola e sbatte e mescolaTutte le paroleMessaggi ricevuti che maiAvrei pensato diDio che m'augura la buonanotteUn parallelepipedo che mi svela un singhiozzoIo che mi mando affanculo Di quelli inviatiInveceNessuna traccia

Sei l'orco che mette un piedeSul mio tettoE l'altro al di làDel fiumeSei la strega che ballaSotto l'alberoE trattieneIl famiglioSe gesùChe stana il suo discepoloE il diavoloChe si bestemmia Col culo incollatoAlla sediaPoi sei tuUna fiaba Che ha perduto il finaleNella