Marzo 2009

Io lo soDevo aspettareChe le menti si allontaninoNei sogniCheSi spenganoUna a una fino a restarePocheE poiQualcunaE così liberareLe paroleIn un ordineChe non haFiliMa filaDa tessereE tessereDa incastrareQuando saràCosìNon farò faticaCalpesterò l'ortoAl sonnoE non lasceròTracce

Loro avevano ragioneSi liberavanoCon mattoni di cartaE bendeE desideri piccoliCome pulciDa vendere al mercatoO da far danzareOgni giorno allo schioccareDella frustaAvevano ragione a stareFermiSenza stancarsi per aver cercatoDi andare altroveE avevano ragioneQuando dicevo che le mie cosePiù belleSono stato un

Un misfatto!Così hai chiamato le rondiniE così le foglie seccheI fiori del biancospinoI campaniliEri fuori di teBussaviSguainavi spade di sambucoPer difenderti dai polliniDalle sfumatureDai bottoniTi ho vista ridereCon i denti gialliDel'autunno e dellaTrasgressioneMisfattoA tua voltaUn ghigno come una feritaSul volto