Luglio 2012

E decidi che non vuoi chiuderla ancora  Una giornata che pur Ha già detto tanto e di bello per. Decidi di riordinare Bottiglie nel vetro, Acqua perché divenga ghiaccio, E bicchieri in compagnia Di una liquidità che smagrisce Assieme al sapone Tranne uno, Che ti servirà per compagnia, Insieme

Sei fiore Cresciuto nella roccia sgretolata e ricomposta Da mani di tempo, di passi non riusciti Nella danza dell'ordinario E nel libro della quiete. Sei fiore nonostante, Imperterrito, succhi la rugiada Schiacci le foglie per cavarne  Qualche sogno in più. Sei fiore, soprattutto, Frutto in nuce, morte in fieri, Una macchia

O ai metût in crôs lis peresons Cui clauts di sclopon, Picjâts pal cuel lis cuardis, Smenteât il troi de sêt E dal sparagn, Disarmât lis rosis des pomis E lis stradis dal paîs di dutis lis sirenis. O ai metût a suiâ I flum parsore la glerie o il ciment, Lis pocis slargjadis a cjapâ

Glicine, rame, miracoli. Gocce di resina mischiate al sangue e alla bile, Fame di fame. Nodi, accigliati, Numeri accerchiati dipinti Sulle tele dai ragni. La cenere delle collane d'aglio Sparsa sui ripiani Della casa sulla quercia secolare. Mietiture improvvise D'erba medica e malata. Saggina. Il quinto jolly sulle donne di bastoni. Glicine, sete,

Vieni qui, Apri la bocca, Tienila aperta, Fatti prendere il cuore, Fammelo stringere, Lascialo battere Come una mano che applaude ai grilli E alle zanzare. Lascialo respirare, Che prosciughi l'aria dalle stanze Le menzogne dal buio. Poi torna qui, Non guardare altrove Tieni aperti gli occhi Spalancali Ché li possa estrarre Come gioielli, Come una scarpa

Delle sciocche cose mi angustiano, a volte. Per esempio, adesso, invece di essere qui a chiacchierare di alcune sciocche cose che mi angustiano, dovrei scrivere tipo 3-5 riche di profilo, mio, per la gara di poesie di venerdì che verrà. A

L'acqua marcia Verso mani di terra, arate dalle rughe. Marcia e seppellisce i destrieri. Ti mette le mani in gola e ti cava il cuore, o il pranzo, Strizzati nel pugno come un panino bagnato. Dentro le pozzanghere, si specchiano le sue dita di fango, Dentro