Maggio 2011

Ho messo i piedi dentroUna bella canzone,La malattiaDell'infatuazione,Il virus del volume,Il contagio della superbia. Ho masticato,Sputato,Leccato fantasmi,Come dolciO chiacchiereO chiodiO semi. L'atto primigenio èL'ilarità.Il resto è ecoRiflussoE nulla più.

Se tutta la bellezzaÈ sprofondataIn una lepre,nella luce,Di cui ho visto solo il sedere;O nello schioccoDel petalo, rannicchiato,Del primo papavero,Sul dorso della mano,E se mai veloÈ stata vela,Come rinnegareLo stuporeDello scoprirsi ancoraNell’Universo dei liberi?Come non fare della linguaSpadaE degli occhi