Turbamento
Oggi dovevo scrivere di un libro, o fare il fun cool. Poi torno a casa e assieme al caffè mi danno la notizia. Ora, siano lontani da me pensieri che si sprecheranno nei prossimi giorni, ma non nego che ci
Dell'eterna menzogna
Dovreste credere a noiChe cerchiamo di fareDelle parole un luogoMiglioreE più lontanoDelle loro lettereA noi che abbiamo sempre voceMa mai la stessaChe diciamoLe cose di ognunoPerché siano di tuttiE quelle di tuttiPerché non le capisca nessunoDovreste credere a noi allora?MessaggeriDi
Imparât avonde
Ancje s'ai imparâtA stâ di bessôlE in companieA sierâ il cjâfIntune scjatuleIntant che ator a sbrurtin lis peraulisE i clostrisE lis paveisChe àn dismenteât i burlaçsTes galetisAncje s'ai imparât dutChistE a cueiLis bestiis che mi corin daûrCence che la cjarE
Imparare abbastanza
Anche se ho imparatoA star soloE in compagniaA tenere la testa chiusaIn una scatolaMentre intorno sfrecciano le paroleE i fermagliE le farfalleChe hanno dimenticato nel bozzoGli uraganiAnche se ho imparato tuttoQuestoE a cucinareLe belve sulle mie tracceSenza marinare la carneHo
"TaroT – Ludus Hermeticus" di AAVV**
Ma lo sapete che stamattina quasi mi era passato per la testa di mettere in piedi il nuovo Fun Cool? I libri ce li ho, qualche sciancato che gira per il web e posso obbligare a partecipare dovrei trovarlo, quindi
Domande perfette
Le voci portano e portanoViaMisteriE perfezioneI bambiniSoprattuttoCome quello che davantiAl mareHa chiestoIndicandoMa chi è che spinge l'acqua verso di qua?E che risposta dareO darei?Nessuno?Dio?Il vento?I granchi?Le navi?O i bambini che fanno il bagnoDall'altra parte?Oppure tutti costoroA turno o litigio?Alla fine
Guerre casalinghe
Ho attaccato i panniUno a unoLi ho incollati ai loro angoliPiegati e ripiegatiSenza pietàLi ho resi carcasse sfilacciateLetti comodi per pulci e larveHo cacciato le vitiSbattute fuori a ceffoniCalci nelle costole da far tremareI dentiRotolanti e sghembeLe ho colpite ancoraDi
Gabbie, gabbiette e blogghe
Prima di leggere quanto segue dovrei chiarire un paio di cose. La prima è che se c'è un libro che, oltre a essermi piaciuto tantissimo, mi ha veramente spaventato (annichilito sarebbe il termine più corretto), quel libro è 1984 di
Estate
E' chiaroSiamo entrati in quella stanzaDove sprimacciamo le mattineE strizziamo i pomeriggiCome un succo di fruttaCanditaSiamo entrati scalziDisarmatiE sorridentiApriamo tutte le finestreMa non vorremmo uscire mai