Carmen Nocturna – AAVV

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Carmen Nocturna – AAVV

Mi fa strano parlarvi di questo libretto di poesie.
Anche perché io di poesie proprio non ci capisco una mazza.
Ma come, direte voi, ci tieni pure un blogghe, di poesie?
Oh, ma siete fuori?! In questo blogghe non c’è nemmeno una poesia che sia una (ok, forse una). Il fatto che a me piacciano le parole, intese come morfemi che formano un elemento che ha un significato, e che a me piaccia la musica, e che mi piaccia esprimere delle sensazioni mescolando questi due piaceri, non fa di me né un poeta, né uno che scrive poesie.

Queste due cose, inoltre, fanno di me uno che molto raramente legge poesie. Intendiamoci, le apprezzo e mi piacciono, ma non compro libri di poesie, di solito. (Sì, ok, a parte tutti quelli a mille lire di Verlaine, Rimbaud, Baudelaire e tutta quella cricca di piagnoni sfigati).
Ebbene, e allora perché ho comparto questo libro, a luglio? Perchè c’è lo zampino di amici, è ovvio. E perché, vi chiederete ancora, l’ho letto solo di recente?
beh, qui la risposta è un po’ più articolata. Beh, vedete, io ho una mia idea della poesia. O meglio, della poesia che piace a me. Non ho voglia di spiegarla adesso e né sarebbe utile ai fini della spiegazione. Fatto sta che questo libro raccoglie delle poesie Oscure. E nel momento in cui ho cominciato a leggerle, ovvero su una spiaggia assoluta, il concetto di oscurità presente non era abbastanza forte per superare l’estate che avevo intorno. E’ un pò una critica, se volete. Non tanto al libro, quanto agli autori che hanno composto le prime poesie del volume, che parlavono troppo di abisso e di perdersi e di tempo e di infiniti. Insomma, a luglio non riuscivo proprio a pensare a questi concetti, e così me le sono lette adesso, a cavallo tra novembre e dicembre, ed stato diverso.
Mi sono piaciute di più quelle della seconda parte, lo confesso, che sono riuscite a darmi il senso di oscurità senza per forza usare parole come notte/abisso/buio/ombra et similia. Mi sono piaciute molto le piccole composizioni di Edera (che poi sarebbe la cantante dei Domina Noctis e non il circolo arci di Codroipo dove comunque fanno bei concerti). E semplici, ma con uno stile.
Mi è piaciuta una delle poesie di Ian (che da qualche parte avevo già letto) e quelle di Mesvell.
Ah, sì. Dovrei anche dirvi che il libro è diviso in due parti (ah ah). Nella prima sono raccolte le migliori composizioni bla bla… si ok dai, ve le andate a leggere sul sito della casa editrice queste cose. Meglio che vi dica altre cose. Tipo che se state per caso insinuando che alcune poesie della prima parte non mi sono piaciute… beh, è vero. Se state anche insinuando che io non capisco un cazz di poesia, beh, allora non avete letto bene le prime righe. 🙂
Comunque, io che sono figo, invece di dirvi le solite parole da marchettaro per tentare di farvi comprare il libro, e probabilmente rischiando di essere picchiato dal DOM la prima volta che mi vedrà di nuovo in carne e ossa, faccio una cosa che mi va di fare.
Io che non compro libri di poesia, che però le poesie mi piacciono, cosa potrebbe spingermi a comprarne uno? Beh, semplice, leggerne una o due e scoprire che mi piacciono.
Ecco perché vi trascrivo qualcosa che a me è piaciuta molto, (oh, voi di Tabula Fati, non denunciatemi eh, che tanto ho 6 o 7€ sul conto in banca).
Vediamo…
Vi scrivo la più corta, che poi è tra quelle che ho gradito di più. 🙂

ADE

L’aria tagliente di piume
di anime
che sfiorano le spalle
creando occhi nel fumo
nel buio dolente.

Edera
Bene. Basta così per oggi. Torna a sistemare il regalo natalizio per voi amici di blogghe.
Chi è che vuole figurare? Su fatevi avanti!

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