Quasi poesie

Tu Tenera Quando cercasti sollievo Nell'abisso E nell'abisso Disegnasti l'ombra curva del sorriso. Noi quando Nel sonno Perduti cucimmo le palpebre Ai sogni E dai sogni perduti Ci ostinammo a spremere Sangue e saliva e peccati E stelle. Tu Distratta Quando distraesti il tempo E sollevata la pelle Contasti viscere Di sabbia, memorie, numeri E lancette. Io quando Rubai fiori e abiti Al

Una rosa Posata sul palmo Umido dell'inverno Ci chiama per nome. L'ombra non si spezza, si fa Avanti pavida Minacciata Dagli interruttori                           [dalle scuse peggiori Entriamo

Oggi ho ritrovato il porto Dopo mesi di sale e burrasche E sono entrato E non avevo una nave Ma solo remi ammuffiti E vele fruste Sfilacciate. I datteri Hanno fatto marea E testimoni. I fiati Percuotono l'aria Quando tacciono le sentinelle E i carcerieri. Qui Io non sono re Ma armo le lettere Da spedire alle