E ieri?
Giochiamo a pennellare
Con le ore i giorni
Ma molte
Son dormite
Altrettante assopite
Un pallone nel canale
Un pallone nel canale [d'irrigazione sgonfio forse prima del tuffo e del viaggio
Fortunale
Non piove più. Un marciapiede intona Le crepe allo sgocciolio [della grondaia Un rio leggero Volatile Svapora senza chiarirsi
La pioggia, là
Complice
Come la tenebra bugiarda
Traveste la mattina,
Come la mano
Cauta al cuore
Non sappiamo
Non sappiamo Di quel braccio teso. Non dei viottoli Tra dito e dito Vibranti di vita, non Delle vie sbreccate Tumide Che percorrono il gomito Sepolto a grappoli Sotto l'orizzonte della vista. Non sappiamo Di lamenti Alti più del nostro orecchio, non Di canti d'elitre In abbandonati pertugi, non Del trepestio del roditore Sfuggito ai fortunali. Attoniti
Fuochi e respiri, di sera
La strada infiamma, adorna Divampa d'asfalto e cela La primavera nelle ombre del luppolo Selvatico Scampato alle frittate, seccato Sulle acacie mentre Guido l'occhio nelle canzoni, canto, Guido piano e perdo L'equilibrio in una fotografia E quando la sera allunga E chiama alla corsa Corriamo E di vampa S'adorna il fiato Gettato alle spalle
Era meglio
Era meglio quando eravamo felici Delle brioche, delle poesie a voce alta Delle zucchine E dei lamponi, sparuti, sull'aperto palmo Del vino buono nel bicchiere sbagliato Delle sbadate Occhiate alle vetrine. Quando eravamo liberi, non dipendevamo, Quando facevamo l'amore e divampavamo. E dormire Era bello sulla coperta Di mattoni, di fianco,
La schiena sul petto
Disponi
Sotto l'occhiata mansueta
Delle luci, dal soffitto
Buio della stanza, la schiena
Tramonto di pelle umana
Il tramonto è fatto di pelle umana E nella cova di specchi [irruente Precipita il tuorlo viscoso. E' sera e tu Sei sera. Siamo notte bussata alle porte Della parsimonia. Baciami Luna, appena arrivi Spingi La lingua
Immobile, la sera
Siedo.
Un verbo di immobilità
Che pur è azione.
L'ombra di una birra