Rovi
C'è un buio raffinato Aggrappato alle tende Stacca le pieghe, Le macchie di luce cullate dai grilli. Le stelle affacciano le grondaie Ci prendono di mano le corde, I bastoni le lame, Le istruzioni mandate a memoria Memori d'errori e rinunce Del temporeggiare. Sediamo con i gomiti Sul domani E i polpastrelli
Sospensioni
Ho incollato in un ricordo
Una canzone
Di Damien Rice
E mentre tu dormi
Tutto questo correre
Tieni con due Mani la mano Lontana Ore di cammino Da stella a stella, Disarmata, stinta, Il seno S'attarda sopra le costole E la voce si china Smarrisce Stilla Lenta dalle labbra Schiuse E cade Sul petto mio accaldato. Siamo tutto questo correre Gettare Ritagli di giornate Centimetri di passi Nugoli di pensieri Abbozzati. Siamo questo scorrere La fame placata Dai bicchieri, Le parole
Non dormiamo
Il sonno è un gomitolo
Un sipario
Un mosaico gentile
Old Fashioned Man in a Vintage Bar
Old Fashioned in Vintage Bar
Qui
Dove il brusio attenua.
Cerveza es cabeza
Nelle teorie di tavoli allineati
Soffusi di luci chiare
E ghiaccio sciolto
Bui
C'è un buio Certe volte Sulla porta matura Di luci. Aperta Non bussa la luna, non Carezza alcuna Sull'asfalto; Solo dondola La chiave E il guscio delle case zittisce Le melanconie. Sono sere dinoccolate Di canzoni sciatte In cui nessuno sceglie, nessuno Preferisce; Si fanno andare: Scivolare è un lenzuolo Di lontananza E scopre il capo, Infante spettinato. Così ci si
Dalla carta
Si comincia col cercare
Uno spazio per le parole
Frugare
Nel bianco cartaceo
Bisognerebbe essere stanchi
Bisognerebbe essere stanchi,
Certi giorni
E certi più di altri e non
Finire le fragole,
Spaventare la primavera
Imperscrutabile, piega il capo
E declama uno stormire cauto
Il carpino
Cresciuto fra il nostro