Solo il tin tin
Irruente
La luce spande
Sui bordi sbreccati
Della giornata,
Nodi e spifferi
La vernice preme
Dalla punta del pennarello.
Un alito chiaro
Soffia via il borborigmo del pioppo
Piove sulla luna, piove nei mojiti
Da qualche parte c'è la luna
Una bambola di luce
Riflessa del suo contorno.
Disegnare male
Cerchiamo il silenzio
Con segni neri di pennarello
Evidenziamo
Cancelliamo
Ciliegie, stelle, specchi
Le ciliegie non sono pronte S'attardano, s'imbellettano e non sono Pronte per essere rubate, Ma è pieno di stelle, Anch'esse acerbe, E i grilli le contano, Scrupolosi, e una E' Venere. Ma una stella Ogni tanto Precipita e annega Fra i marosi simulati Di una pozzanghera rotta Da uno pneumatico. La mano va, disegna,
Lucciole
Le lucciole fanno amicizia Cone le ciliegie Con le comete Con i grilli e le fte. Con le custodi dell'appassire Tiepide, fanno Spazio agli screzi Tra i chiaroscuri E l'imbrunire; E stanno Quiete Nelle segrete del giorno Volando su fossi e precipizi Su papaveri rossi Sul grano, loro intorno. E sui passi Che hanno scosso l'erba Cade
Arroganti
Si dorme ma fuori
C'è un buio arrogante
Tiepido
La notte dei colori
Nella notte dei colori
Il sollievo misura a grandi
Passi il portico
Disarmati
Viviamo disarmati
Da sortilegi promettenti:
Alziamo le mani,
Apriamo le gambe,
Questa cosa bella
Ho questa cosa bella
Di segni neri che prendono vita
Mentre intorno le cose aggiustano
E scompaiono particelle e