Quasi poesie

Ci sono questi grilli Cristalli sul buio Quando la notte è di mezzaluna Ed è un anello farcito D'insonnia e finestre Spalancate.     Ci sei tu Che cresci le trote Nelle mie pozzanghere E parli le lingue Che parlo anch'io Quando non uso le parole.     C'è qualcuno dall'altra parte Di un cerchio grigio Con una

Vodka tonic Per il mal di denti La tachi Per compagnia Voltaren, la malattia Occhi ciechi Zero carti A ogni passo Ma gioco l'asso di prima mano Altre tanto Non ce ne saranno E senza scarti Se faccio danno Poi Sulla rotta rompe l'onda Sull'onda Schiuma in scranno

Incontrerai le streghe Il babau La grandine E asciugherai le dita Sudate e le mutande Asciugheranno E sul ponte Del fiume non incrocerai Che i riflessi Dal fiume Quelli di una luna preoccupata.   Le mani sono come le labbra Ti dico adesso che le labbra sono labbra Sui desideri E le nostre sere Sono una canzone Sempre Una

Se cerchi una parola Cercala tra quelle Che non ti ho detto Trovala Armala Fanne regina e castello Pulisci le labbra Adagiala Ché sia pronunciata Ché sia inghiottitita E ritorni a te Sussurrata Sul declivio del collo In una notte di grilli Sulle rane E sulla luna Come fosse la parola Che appartiene a te E solo a

È lunedì.   La luna si è riempita e poi chiusa Alle spalle una porta di orizzonti e zanzare.   Ci sono le uova Nuove Di tartaruga nella terra umida e un nuovo James Blake freddo e vivace.   C’è il bar chiuso, Un vodka tonic alla menta, La tachipirina da mille, Il

Sottovalutiamo la poesia nelle briciole, nelle cicatrici, nelle conchiglie spezzate I mostri che vorremmo selvaggi Masticano patatine e lavano via dai denti una poltiglia appiccicosa con gli spritz aperol Masticano la fetta d'arancia Infilano la mano nelle storie Negano al vento il gesto e alla

Quando penso a te Penso a una rosa Chiusa rubata dimenticata Le spine nel rum Il gambo A bucare la luna Riflessa, spaccata Dal ghiaccio Dalla sete di noia delusa. Penso alla cosa Del mare seduto Davanti ai nostri bicchieri Ai pensieri Al perenne morso Della serpe sul fianco Alla coda villana. Penso ai tetti Ombrosi Alle tegole Sollevate