Ciliegie, stelle, specchi
Le ciliegie non sono pronte S'attardano, s'imbellettano e non sono Pronte per essere rubate, Ma è pieno di stelle, Anch'esse acerbe, E i grilli le contano, Scrupolosi, e una E' Venere. Ma una stella Ogni tanto Precipita e annega Fra i marosi simulati Di una pozzanghera rotta Da uno pneumatico. La mano va, disegna,
Lucciole
Le lucciole fanno amicizia Cone le ciliegie Con le comete Con i grilli e le fte. Con le custodi dell'appassire Tiepide, fanno Spazio agli screzi Tra i chiaroscuri E l'imbrunire; E stanno Quiete Nelle segrete del giorno Volando su fossi e precipizi Su papaveri rossi Sul grano, loro intorno. E sui passi Che hanno scosso l'erba Cade
Arroganti
Si dorme ma fuori
C'è un buio arrogante
Tiepido
La notte dei colori
Nella notte dei colori
Il sollievo misura a grandi
Passi il portico
Disarmati
Viviamo disarmati
Da sortilegi promettenti:
Alziamo le mani,
Apriamo le gambe,
Questa cosa bella
Ho questa cosa bella
Di segni neri che prendono vita
Mentre intorno le cose aggiustano
E scompaiono particelle e
Tu, quando.
Tu Tenera Quando cercasti sollievo Nell'abisso E nell'abisso Disegnasti l'ombra curva del sorriso. Noi quando Nel sonno Perduti cucimmo le palpebre Ai sogni E dai sogni perduti Ci ostinammo a spremere Sangue e saliva e peccati E stelle. Tu Distratta Quando distraesti il tempo E sollevata la pelle Contasti viscere Di sabbia, memorie, numeri E lancette. Io quando Rubai fiori e abiti Al
Nelle viscere del Golem
Sei scappata
Luna
Dai tetti di Praga
E nascondi
Una stella sola
Oggi hai una stella
Sola
Praga e complichi
I tempi del rasserenarsi
Corvo di Dresda
Anche tu
Corvo di Dresda
Cerchi
La posizione