Poesie col buio dentro

E adesso te ne vai E rimane L'occhio stanco, socchiuso [nel mio occhio lucido, riflesso Le mani tremanti La paura. E se non sarà oggi Sarà domani Sarà Con una telefonata Di mia sorella Di mio fratello Di mio padre, Di un qualche tuo Fratello O sorella. [o di qualche sconosciuto nella sua divisa Faccio finta di

C'è questa faccenda della morte. Questa faccenda con cui ci si confida Nelle notti lunghe. Lei ti dice cose, Nomi, Perché. Ti dice E' morta Elisa, senza fiato, col respiro di vernice. E' morta Gloria, fumando, e il fumo era ironia capitale E' morto Mario, senza dirlo a nessuno,

Allora? Cos'è questo Natale? Dove lo avete messo? Lo vedo, occhieggiare dalla tasca: E' una busta, un intruglio di auguri, Oppure lo avete chiuso A soffocare in una scatola Di cartoncino glitterato? E' lui che bussa? Di quale canzone batte il tempo? Cosa vi chiede? Da quanto non ne mandate una A

Buongiorno! Perché il giorno è sempre buono, o dovrebbe esserlo. Buongiorno perché è sabato e dovrebbe essere il primo giorno di ferie. Perché ho dormito, fatto colazione, l'amore. Buongiorno perché è pieno di cose belle che posso vedere come terribili. E più sono, più scavano. Ma

Mi impiccheranno all'imbrunire Sulle scale di casa Davanti a tutti i ricordi             [che riconosco Useranno la corda Che sollevò la legna  A mia madre Il mais a mio nonno L'auto in panne alla mia gioventù. Mi impiccheranno senza usare Le mani tenendole Nelle tasche, Nelle asole, Nelle cuciture

Ho dimenticato le dita tra le tue gambe.  C'era un tesoro, lá Un guizzo formidabile  Di vibrazioni e Ho pagato pegno  Per frugare  E trovarle, Per disegnare le traiettorie meno arcuate, I sospiri non ancora nati,  E adesso Che non le ho rivolute indietro È complesso fare il caffè, Aprire le finestre, Chiudere