Premio Richinvelda 2022
Succede che l'anno scorso ancora scrivevo. Era l'ultimo anno. E succede che avevo scritto una cosa abbastanza bella. Lo sapevo che era una cosa bella. Complessa, okay, usando la solita matrioska della storia nella storia, ma cercando di dividere il
“Bolero berlinese” di Ingo Shulze****
Non sarà un post lungo, questo. Ma ho quest'ora, e vorrei riporre questo libro. L'ultimo terminato, che resterà per molto l'ultimo terminato. Quello che sto leggendo (American gods) è bello e avvincente, ma non avrò molto spirito, nei prossimi giorni. Tornerà.
“Uironda” di Luigi Musolino***(*)
Leggo un po' di più, e nei primi giorni di vacanza, quando ancora non ero disoccupato e riuscivo a non riempirmi di cose da fare obbligandomi ad andare in bici sul fiume senza sensi di colpa per le millecosechenonstavofacendo sono
Premio Richinvelda e i sassi
Ma sì, dai. Torniamo al fatto che questo dovrebbe essere il sito di uno scrittore. E lo è, certo. Ma visto che non sono prolifico, direi di sforzarmi a raccontare di quel poco che scrivo. Racconti, ogni tanto, e quando
“Epistassi” di Stefano Cucinotta****
Epistassi è un libro di racconti horror ambientati a Milano ed è fighissimo, compratelo leggetelo e non rompete i coioni. Mi sarebbe piaciuto cominciare così a mettere via il libro, uno dei pochi che ho letto in poco tempo in questo
Schioppettino e dintorni
Dovevo scrivere questo articolo lo scorso anno, ma poi, si sa
La Narragenda 2022
Sono molto poco bravo a fare quello che dice ho fatto questo ho fatto quello. Un po' perché non faccio mai un cats di rilevante, un po' perché quando leggo laggente che fa delle cose - tipo scrivere - e
“Labirint” di Junji Ito****
Bello! L'ennesimo Junji Ito, di quelli belli, con i brevi racconti horror, con dentro un'idea. E questo me lo tengo anche, perché è il mio regalo di compleanno di Luca, che ovviamente se lo è già letto prima, e non
“I veri credenti” di Joseph O’Connor***
Varie cose, adesso, ma allcune le lascio da parte e altre, come ascoltare le canzoni che sono rimasto indietro, le mescolo a questo post che mi va di scrivere. Perché con le canzoni, e i dischi, da quando si può,
“I dispiaceri del re” di Dino Buzzati***
La fatica di leggere può diventare un valore, ho pensato mentre leggevo questo mio 1/3 di regalo, un paio di settimane fa. Ricordo che ero a Tolmezzo, parcheggiato, in attesa, e cercavo di ficcare l'occhio tra una pagina e l'altra