“No sleep till Shengal” di Zerocalcare****
Mi va di aggiornare il sito! Lo pensavo oggi, mentre ero immerso nella Giornata Delle Commissioni. E mi è venuto in mente proprio perché pensavo che una cosa l'avevo letta, ed era Zero, e mi è venuto in mente lui
“Il sogno di una cosa” di Pier Paolo Pasolini****
Leggere e recensire un libro di PPP nell'anno dedicato a PPP sembra quasi una piacioneria, ma è capitato e ci sono un sacco di perché sia capitato. E ve li racconto, perché nulla c'entrano con il libro ma dicono come
“Mestri di mont” di Tito Maniacco****
Allora facciamo così! Il pc dice che manca il 10% di batteria, e dovrei attaccarmi al cavo ma poi mi devo avvicinare al lato sinistro e io sono pigro e non mi va. E tra l'altro mi sono appena tolto
“Uironda” di Luigi Musolino***(*)
Leggo un po' di più, e nei primi giorni di vacanza, quando ancora non ero disoccupato e riuscivo a non riempirmi di cose da fare obbligandomi ad andare in bici sul fiume senza sensi di colpa per le millecosechenonstavofacendo sono
“I segreti del Tagliamento” di Cristina Noacco**
E niente. Non mi è piaciuto. Ma non è proprio tanto il fatto di non essermi piaciuto, è che proprio, a tratti, mi ha infastidito. E ho cercato di capire perché. E allora vado per ordine, anche se, molte delle
“Epistassi” di Stefano Cucinotta****
Epistassi è un libro di racconti horror ambientati a Milano ed è fighissimo, compratelo leggetelo e non rompete i coioni. Mi sarebbe piaciuto cominciare così a mettere via il libro, uno dei pochi che ho letto in poco tempo in questo
“Il contesto” di Leonardo Sciascia***
Vi ricordate quelli che non erano i buoni propositi per il 2022? La cosa del libro del primo gennaio? Il contesto. L'ho letto. Da qualche giorno, sì. Già vi dissi che era breve, casuale. L'edizione che ho, per altro, è
“Tigre di Arkan” di Michele Guerra****
Per scrivere questo articolo dovrei ascoltare gli Ekatarina Velika, un gruppo serbo di new wave degli anni '80. Li ho ascoltati, mentre leggevo questo libro, all'inizio, durante le righe dove si parla soprattutto di loro. O meglio, sembra si parli
“I sotterranei della cattedrale” di Marcello Simoni **(*)
E niente, mi sono iscritto a un corso di sei ore su didattica ludica e stocats, e non è granché e allora, mentre ascolto cose che so e non uso in quanto vecchieria (cioè, questi dicono "inserite elementi di competizione"
“I dispiaceri del re” di Dino Buzzati***
La fatica di leggere può diventare un valore, ho pensato mentre leggevo questo mio 1/3 di regalo, un paio di settimane fa. Ricordo che ero a Tolmezzo, parcheggiato, in attesa, e cercavo di ficcare l'occhio tra una pagina e l'altra