“Il solito niente” di Alessandra Zenarola***(*)
Sera. Quasi notte. E vuol dire per me tipo adesso, le 11 e un quarto. E di cose se ne fanno tante, nei giorni. A pensarci, la sera, non capisco come. E quasi tutte, quasi ogni giorno, sono per altri.
“L’uomo che viveva di diritti d’autore” di Dino Buzzati****
Allora. C'è stato un momento in cui guardando la piccola pila di libri sopra il PC di casa ho pensato che mi dispiaceva, non avere più il blog. Qualche stronzetto potrebbe dirmi: ma razza di centripede, guarda che il blog
“La chiave a stella” di Primo Levi****
It's Natale, ho un piede sfasciato, ho divorato già tutti i marron glacè, la brovada mit muset e devo ancora aprire il mio Gesù bambino. Di buono c'è che approfitto per fare cose seduto al PC tipo mettere via tutti i
“La scuola di pizze in faccia del professor Zerocalcare” di Zerocalcare***
Voglio bene a Zerocalcare. E non come una certa zona di gente, che è quello del post trip Kurdi Kobane Calling ecc. E nemmeno quello del "lo leggevo su fb quando tu nemmeno sapevi esistesse". O meglio, assieme a questi due beni
Mettere il Tagliamento in un Giallo Mondadori
Quest'estate, ad agosto, c'era la premiazione del Premio Scerbanenco, a lignano. E' un premio giovane, creato e organizzato soprattutto da Cecilia Scerbanenco, la figlia di Giorgio, e organizzato nella sua Lignano. Ci sono affezionato. A tutte le cose che contiene. A
"Cento poesie d'amore a Ladyhawke" di Michele Mari***
Mi dispiace restituire un libro senza lasciare nemmeno un paio di righe sul blog. A volte capita. Ieri sarebbe potuto, ché dovevo ridare ad Astrid del ciel questo librettino che le rubai due settimane fa. Ma mi sono fatto fare delle foto
"Sei giorni di preavviso" di Giorgio Scerbanenco**
Ora uno non è che può stare una vita ad aggiornare il blog, soprattutto quando magari non è che hai da dire tanto, su un libro. E allora viene fuori un post come verrà questo, un po' vuoto, e scritto mentre
"Bisest" di Raffaele Serafini****
Non so cosa mi è passato per la testa, ma ho deciso di autorecensirmi. Qualche problema? Io no. Allora. Come già per altre 4 volte è successo, ho scritto un libro, ma voi non potete leggerlo. Non potete leggerlo perché non è in
“Una ballata del mare salato” di Hugo Pratt***
Su certe cose sono ignorante e spesso cerco di rimanere tale, soprattutto quando si tratta di scegliere se lenire la mia ignoranza con qualche boccone o non lenirla affatto. Vi faccio un esempio. Ero ignorante su Dylan Dog. Non avevo mai letto un
"Baita dei pini" di Susanna Tamaro**(*)
Ho venti minuti, per aggiornare, ma non me ne servono di più. Aspettate che metto la musica. Questa. Ascoltatela anche voi. Allora. Vi ricordate i Corti di Carta? Ecco. Ieri ne ho trovato uno, come al solito, al Banco Libe(r)o, dove era da tanto che