Premio Richinvelda e dintorni

Premio Richinvelda e dintorni

Son quasi le due, e mi sa che dovrei ben andare a dormire, ma un attimo per aggiornare le cose lo trovo, dai. Anzi, devo anche andare a rubare una rosa. L’ho vista prima, in un giardino dove gliele rubo sempre, ed era la prima, e allora poi vado. Ma non dovevo aggiornare con la rosa, ma con una cosa di racconti.

Un premio, anzi. Anzi, dai, una vittoria. Fa sempre piacere. Ho smesso di scrivere, negli ultimi mesi. Studio spagnolo, dopodomani ho il B2, tanto per. Ma tra le ultime cose scritte e usate, l’anno scorso, c’era la partecipazione al “Premio Richinvelda”, dove in pratica ho sempre partecipato e sempre sono arrivato sul podio. Credo sia il tema. Storie vere o fantastiche tra i due fiumi. I due fiumi sono il Tagliamento e il Meduna. Io sul Meduna no, ma in grava ci sono più lì che a casa.

Vabbè… ci sarebbere tutta una serie di cose da fare, indagare, indovinare, su di noi che siamo persone d’acqua, ma a volte non sappiamo se siamo di fiume o di mare. O entrambi, come me, che prendono la forma a seconda di. E siccome andare in grava è più vicino che andare al mare, scrivere i racconti per il Premio Richinvelda mi viene più facile che scriverli per lo Scherbanenco, ultimamente.

Il racconto si chiamava Le rane, era in italiano, ed era una cosa da piangere, che ti obbligava a farti un esame di coscienza su varie cose sociali. Non vi dico altro. Se volete la parte tecnica, volevo scrivere un prima persona dove tutti capissero (o credessero di capire) chi era il narratore e dove solo alla fine, il narratore, si rivelasse per quel che non era. Credo di esserci riuscito, e anche abbastanza bene. La gente ha pianto un sacco, durante la lettura. E non era forse nemmeno un racconto triste, anche se le cose di cui si parlava erano tristi. In fin dei conti era solo amore.

ma vi dico le cose di cronaca, va. Allora… premiazione di sabato scorso, primo premio nella sezione in italiano, e sul podio altri due racconti scritti davvero bene, di due scrittori che oramai ci troviamo spesso, o qui o là. E quindi, insomma, sono contento. E sono contento anche perché nella sezione friulana, dove non scrivo più, ho lasciato proseliti e seguaci. Primo Michele e seconda Astrid (okay, erano in due, ma se non ci fosse stata la quota osteria poteva andare deserta.

Altro? No. Che la giuria era ottima. Non sempre ti capita che capiscano perfettamente quello che volevi ottenere, con una storia. Questa volta è capitato. E’ stato soddisfacente. Assai. Il racconto non ve lo posso far leggere. Lo trovate sul libretto con tutti (tutti!) i racconti del concorso, bisogna chiederlo alla proloco San Giorgio della Richinvela. Ma se lo volete ve lo mando eh, mandate mail, non ci metto nulla. Poi questo racconto è anche una piccola rivincita, e ci avevo lavorato parecchio, perché fosse perfetto, o almeno perfetto per come lo intendo io. Secondo me lo era. Anche ascoltandolo, non avrei cambiato nulla.

E adesso che vi ho detto la cosa, vado a rubare la rosa. Magari ve la fotografo e ve la metto qua sotto, così diventa una rosa per voi.

 

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