Piovve

Piovve

Piovve.

L’acquazzone addomesticò i pollini

E le malinconie.

Non più bambini

O bambine

Cominciammo presto a grattare

Via dalla memoria i canti

E le preghiere.

 

La rosa rubata

Riposò orgogliosa

Tutta notte nel bicchiere

E sopravvisse

Sciogliendo il ghiaccio

Con le spine.

 

Piovve per poco

Tempo ma il suono

Raccolse spezzando

Ogni singhiozzo rimbalzato male

Sul marmo,

Sugli occhi neri,

Sulle lacrime insincere.

 

Le lucciole nascosero

Per una notte il sedere,

E tacque il rivale,

Buio:

Piegò le labbra in una smorfia

Di pianeti

E di stelle chine.

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