D’arpia

D’arpia

Mi basta una riga

Di penna

Tirata

Veloce a infrangere i quadretti

Tagliare

Le vene al foglio:

Suicidio d’inchiostro, confessione.

Con un segno cado

Ammutolisco

Venero il sogno

Disarmo la morte

Armando il cane

E latra, scodinzola, sbava

La notte e la sua

Luna tre quarti.

Le stelle

Stronze

Non si mostrano

E prendo in mano

Il cazzo di una poesia

S’appiccica

Impiastriccia

Esplode

I versi in verso

D’arpia.

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