Menzogne da poeta
Mi vedi fermo ma sono
In continuo movimento.
La barba cresce e così
Le unghie,
I capelli prima
Di cadere.
In movimento continuo la pelle
Che raggrinzisce, squama, accompagna
Le mie smorfie mentre rincorre
Il tempo
Si bagna
E gonfia di sudore
Polvere
E tratteggia di contorno
I pori.
Arrotonda
Lo stomaco di frittelle e carnevali
Di bicchieri vuoti, tintinnati.
Arrocca
Il folletto delle palpebre:
Sbatte le ciglia, bandiere al vento.
Non posso, non mi so
Fermare
Di briciole di movimento si nutre
Il crescere, l’invecchiare.
Non si muore in una volta
E’ menzogna da poeta
Di chi bugiardo avvezzo muta
E colora anche la bianca luna
Di luminoso argento.