Vetrerie
Dicono che serva il bianco
Un bianco sconfinato, di un intero foglio;
Un bianco di neve
O matematico, d’insieme vuoto,
O d’occhio di bimbo,
Spalancato quanto la vocale
Che lo chiude.
Dicono così. L’ho sentito dire, a voce alta.
Io invece zoppico e mi appoggio ai quadretti
E all’angolo mi rinchiude una scritta
Un nome,
Quantità, misura, lunghezza,
Altezza,
Descrizione.
“Vetreria F.lli Antonazzi”.
Rima pazzi, suona pezzi.
E vi trovo abbastanza poesia da vederci
Un pertugio
Che porta al libro che mi sta di fronte.
Leggere un verso, piegare il dito
Sulla pagina piegata,
Mescere l’errore con la cernita, l’alea
Con la dissezione del tempo.
“Vetreria”
Mi basta e ogni cosa
E’ contenuta.