“Morirò, me l’ha detto internet” di Max Maestrello***

ipocondria_1875x2500_light-600x800-1

“Morirò, me l’ha detto internet” di Max Maestrello***

C’è che da martedì sono a dieta. 
Ma seria eh… Cioè… ora, seria… intendo che non mi ammazzo di birra, non mangio panini unti la notte ed evito pastasciutte galattiche della sera con sughi inventati. 
E okay, anche i dolci ho bandito.
Lunedì sera ho fatto l’ultima ricettadigelo e la mattina dopo sono andato a comprarmi una paccata di verdure.
E per ora sto resistendo, evitando di mangiare dai miei e facendomi da mangiare. 
E voi direte… Ma che cats c’entra tutto questo con questa guida della Zandegù di cui ci vuoi parlare?
E’ una guida sulla dieta?
No. 
E’ una guida all’ipocondria, c’è scritto anche nel sottotitolo.
Ma la mia dieta c’entra con il fatto che io l’abbia letta.
E già, perché mentre mi faccio da mangiare riesco a cavare qualche tempo morto, tipo mentre le verdure si azzuffano nel wok o proprio mentre mangio l’insalata, che non devi fare veloce ché tanto non si raffredda.
E in quei tempi morti, un po’ qui e un po’ là, mi sono letto questa zandeguida, di cui come già sapete, sono fan. sia dell’idea, sia dell’esecuzione. (se avete dubbi rivedetevi questa guida sul vivere da sole, questa guida sull’essere lasciati o quest’altra guida sulle parole mitologicamente urbane o ancora quella sul fallimento).
E questa guida, Morirò, me l’ha detto internet, appunto, parla di ipocondria, di malati immaginari, di paure delle malattie potenziate dal web. Perché sì, dovete, per apprezzarla, mettevi in due situazioni.
– essere ipocondriaci
– avere a che fare con un ipocondriaco
E io, forse perché non lo sono, e anche perché per me i problemi degli altri sono tutti ugualmente importanti (cioè zero), sono stato preso dentro un po’ meno, dall’argomento, che dal titolo forse mi aveva lasciato qualche aspettativa diversa. 
(Okay, lo ammetto, speravo si prendesse più in giro il web e le sue idiozie pseudoscientifiche, ma mi rendo conto che sarebbe stato un fuori tema 🙂 
Anyway, di che si parla? E come? E perché? 
E’ presto detto! 
Si analizza il fenomeno degli ipocondriaci, di quelli che credono sempre di avere qualche malattia e hanno millanta paranoie tipo che per ogni cosa trovano un sintomo. E li si guarda pensando a come sono cambiati con l’internet, ovvero, con la possibilità di scoprirne di nuovi, di avere nuove informazioni, di parlare nelle chat, nei forum, coi medici on line… insomma, un dramma!
Un dramma che può sembrare anche divertente, e infatti, il lato faceto della guida di Max Maestrello, autore che si dichiara ipocondriaco (bruciafazzolettiusati level, addirittura), dicevo, il lato in cui si prende in giro gli effetti di questa malattia, è ben riuscito. Due ghignate con le malattie inverosimili che un ipocondriaco si riesce ad affibiare, ve le fate.
E la guida, come tutte le altre, è molto scorrevole, e fruibile, che ti leggi davvero come bere una birra dopo la dieta, d’un sorso, anche se stavolta una pecca ve la vedo.
C’è qualche frase di troppo in modalità “tesi di laurea” o “articolo di giornale”, o meglio, ho visto ripetuto qualche volta di troppo cose come “com’è precisato nel capitolo precedente” o insomma, qualche orpello simile, che tolti potevano rendere la guida ancora più immedita. Comunque, niente di fastidioso. 
Della decina di capitoletti che si sviluppano veloci in una sessantina di pagine, poi, la seconda parte è decisamente migliore di quella introduttiva, dove le considerazioni sull’ipocondria e il modo di prenderla in giro sono abbastanza prevedibili, mentre Hulk che arriva verso la fine con la sua perla di saggezza, lo è molto meno. 
Che altro dire? Niente, che il lavoro di questa collana continua a essere pregevole e che le guide sono un ottimo prodotto di intrattenimento non vuoto, nel senso che lo spirito è assolutamente easy e catchy, ma i contenuti sono sempre intersecati da qualcosa di didattico o informativo, anche se qui, la cosa, è minore (per capirci, non aspettatevi grosse considerazioni mediche sull’ipocondria o pesantezze simili, anche se io, che sono una pigna in culo e mi piace imparare, le avrei forse gradite, ma io, si sa, ho la sindrome da bastian contrario).
Ah, ovviamente mi è tornata la voglia di scrivere una guida, e anzi, ora ci penso pure, anche se prima devo finire di scrivere altre cose… ma una guida con le ricette di gelo? Insomma, bisognerà pur orientarsi nella musica dei ritornanti. Ah, a proposito, vi dico che il disco nuovo dei Cult è bello, già che ci sono. Ascoltatitivilo. Mentre l’attesissimo pjh mi ha lasciato un po’ così e devo ascoltarlo meglio e sono tornato ad ascoltare quelli vecchi.
Ma sto divagando. E quindi chiudiamola qua, che ho da andare allo stadio a veder l’Udine.
Alla prossima!

Post a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.