"Novelle da un minuto" di Istvan Örkèny****

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"Novelle da un minuto" di Istvan Örkèny****

E’ giovedì, ho dormito poco, ho una lattina grande di birra scarsa nel congelatore piccolo, c’è il Bowie del ’99 che rilassa e direi che per oggi proprio anche davvero pensare di stare a casa. 
Sarà anche ché mangiai come maiale causa compleanno vecchia e regalo comprensivo di cinese per asporto e dolci su dolci e insomma… sì, è una di quelle sere che aggiornare i blog non fa poi tanto schifo.
Intanto vedo di mandarmi i pensieri di gelo assurdi di in nottata scrissi e che son sempre così criptici e incomprensibili e buiosi che li capisco solo io ma tant’è, li tengo lo stesso.
Bene, fatto.
Ora andiamo a prenderci la birra, che si sarà sfrescata (pure troppo), e mettiamo via questo libro vecchio e introvabile di Istvan Örkèny.
Andiamo per ordine.
Eravamo ad Arta, anzi, a Darte, in soggiorno pro laboratori teatrali organizzati in modalità teatro dell’assurdo, ed eravamo io ed Enrico, fuori, a perdere tempo a leggere libri che mi ero portato dietro, rubati, o messi da parte, tra cui questo.
Ecco… E ce ne siamo innamorati. 
Michele pure, poi, ma lì nel sole docile agostano carnico, io leggevo e poi “Oh, oh, leggi questo leggi questo! figata! figata!” e lo leggeva Enrico, e pure lui “Bello!” (che è il massimo di gioia che gli ho visto esprimere in quei giorni) e quindi ecco. Gasatissimi.
Due tre racconti li abbiamo pure letti, in pubblico, e anche se avevo l’impressione che piacessero solo a noi, be’, me ne fotto, io trovo che alcuni di questi racconti brevi siano meravigliosi.
Sono ungheresi, ungheresissimi. 
E sono in spirito da europa dell’est, dimessi, ironici, ma di un’ironia sottile e triste, a tratti alterni. Non tutti sono belli, no, ma tutti sono surreali. E tutti hanno un’idea, di solito pregevole. 
Ma torniamo indietro di qualche passo.
Perché ho questo libro?
Io rubo i libri, lo sapete. Approfitto della mia innata simpatia e degli occhioni dolci da bestia del gevaudan risorta per intenerire la signora del banco libro o altre dei banchetti dei libri e farmi regalare le cose. Un po’ come fanno le tettone, insomma, ma usando la cultura… Ma per rubare i libri, mi piace rubare quelli che non vuole nessuno. Ma si rivelano belli. Questo ne è un esempio eclatante. 
Appena l’ho visto ho detto: “wow, che gioia” (magari non proprio così, ma il concetto era quello) e me lo sono intascato. Spesso i libri di miniracconti da un minuto (o da un cappuccino, o da un caffè, o da un sospiro… ne ho visti di tutti i tipi) sono delle emerite schifezze. Ma io avevo un vantaggio competitivo.
La mia prof di inglese, una volta, mi consiglio autori che scrivono cose cortissime per tradurli in friulano e tra di esse c’era pure Orkeny, del quale lessi e tradussi un racconto surreale su un automobilista san tommaso. Ecco… se erano tutti così, i raccontini, wow!
E no, invece non erano come quello, ma erano meglio!
Insomma… facciamola corta. Nella seconda metà di agosto me lo sono finito, e poi l’ho messo nello scaffale dei libri di racconti brevi che si possono usare per gli spettacoli e le letture sceniche.
E poi, ora, l’ho ritirato fuori perché l’ho prestato al Checo, convinto che gli piacesse moltissimo, e invece no, mica gli è piaciuto! Troppo da pensare, dice, il surrealismo narrativo di Orkeny... forse ha ragione. Qualche racconto era troppo cerebrale, altri troppo contestualizzato, ma alcuni erano un mix perfetto di stupidità e intelligenza, che portavano a risate ebeti e poco convincenti, eppure di estrema soddisfazione.
Ma basta chiacchiere. Io voglio farvi leggere un paio di cose, perché dovete gioire anche voi, e dovete capire perché nella brevità della narrazione talvolta si nasconda così tanta complessità di contenuti, se uno sa il fatto suo.
Prima di tutto vi devo far leggere l’introduzione dello stesso autore.
Sono istruzioni per l’uso, e sono correttissime.
Le novelle qui allegate, nonostante la loro brevità, sono degli scritti di valore.

Esse offrono il vantaggio di far risparmiare tempo alla gente, perché non pretendono un’attenzione che si prolunghi per settimane e mesi.

Mentre l’uovo cuoce, mentre aspettiamo che il numero chiamato si liberi (se è occupato), leggiamoci una novella da un minuto.
Un cattivo stato di salute, i nervi a pezzi, non sono affatto di ostacolo. Possiamo leggerle stando seduti, in piedi, al vento e sotto la pioggia, o mentre viaggiamo su un autobus sovraffollato. Quasi tutte si possono leggere con piacere anche camminando!
E’ importante fare attenzione ai titoli. L’autore ha perseguito la brevità e i titoli che ha dato non possono quindi essere delle scritte insignificanti. Prima di salire su un tram, badiamo al numero della vettura. Il titolo ha in queste novelle la stessa importanza.
Il che non vuoi certo dire che basti leggiucchiare i titoli. Prima il titolo e poi il testo: questo è l’unico uso appropriato.
Attenzione!
Chi non capisce qualcosa, rilegga il passo dubbio. Se neppure così riesce a capire, allora è la novella che non va.
Non esistono persone stupide, esistono soltanto brutte « novelle da un minuto ».

Poi ora vado a pescare qualcosa che abbiamo letto, o che ci piaceva tanto.
Tipo questo: Dignità professionale

Io sono un osso duro!
So dominarmi.
Esteriormente non lo davo a vedere, ma erano in gioco il lavoro assiduo di lunghi anni, il riconoscimento del mio talento, tutto il mio futuro.
–  Sono un artista zoologo, – dissi.
– Che cosa sa fare? – chiese il direttore.
–  Imito le voci degli uccelli.
–  Purtroppo, – disse con un cenno di diniego, – è roba fuori moda.
–  Ma come? Il tubare della tortora? Lo zirlìo dell’ortolano? Il canto della quaglia?  Lo squittire del gabbiano?  La melodia dell’allodola?
–  Roba vecchia, – disse annoiato il direttore.
Mi fece male. Ma credo di non averlo dato assolutamente -i vedere.
–  Arrivederci, — dissi cortesemente,  e volai via dalla finestra aperta.

O tipo un pezzo di questo, assurdissimo:
Sondaggio d’opinione

Anche da noi è stato fondato e ha ormai iniziato a funzionare il primo istituto nazionale per i sondaggi d’opinione.
Chiediamo pertanto l’indulgente  appoggio  della popolazione.
Pubblichiamo a mo’ di campione la nostra prima inchiesta, che abbiamo dedicato al problema di che cosa pensa la gente del passato, del presente e del futuro della nostra patria. Per ottenere risultati attendibili abbiamo mandato il seguente questionario a 2975 persone di diversa condizione, età e confessione religiosa:
1.  La sua opinione sul sistema attuale
a)  E’ buono.
b)  E’ cattivo.
c) Non è né buono né cattivo, ma potrebbe comunque essere un po’ meglio.
d)  Desidera andare a Vienna.
2.  Sente la solitudine dell’uomo del XX secolo?
a)  E’ completamente solo.
b)  E’ quasi completamente  solo.
c)  E’ per così dire completamente solo,
d) Qualche volta parla con il portinaio.
3.  Le sue esigenze culturali
a)  Va al cinema, alla partita, all’osteria.
b)  Qualche volta guarda dalla finestra.
c) e) Non guarda neanche dalla finestra.
d)  Disapprova le tesi di Mao-Tze-Tung.
4. Qual è la sua formazione filosofica?
a)  Marxista.
b)  Antimarxista.
e)  Legge solo Agatha Christie.
 

d) Etilista.
Risultato:
1.  Negli ultimi vent’anni tutto è andato per il meglio.
2.  Anche adesso tutto va bene, soltanto il bus n. 19 passa troppo di rado.
3.  In futuro le cose andranno anche meglio, purché intensifichino le corse del bus n. 19.

(Osservazione:   le intensificheranno)


Insomma. Basta così. E’ un libro che poi è stato riedito dalla e/o e forse è trovabile. E poi ‘sto Orkeny non era nemmeno l’ultimo arrivato borderline, quindi non era sconosciuto. Resta che c’è un altro suo libercolo similissimo a questo, in circolazione, e poi credo moltissimi altri racconti, ma non tradotti, e rimasti in ungherese. Secondo me è un maestro del grottesco, ed è invero un rappresente di non-sense magiaro simbolo un po’ di tutto l’est europa pre caduta muro.
Mettiamolo via, con la gioia di averlo scoperto.
E finiamo ‘sta birra, e magari vado a farmi la barba va.

Comments

  • 17 Dicembre 2015

    Caro Tu, lí, in Italia! Mi fa piacere, che leggi anche dei scrittori ungheresi! Io sono una ragazza ungherese, chi vorrebbe regalare il libro di Örkény a uno amico italiano. Cercavo giá in librerie, biblioteche, ma semplicemente non trovo una copia! Non potresti aitarme per caso?! Dove dovrei cercarlo? Io abito a Budapest, cosí un po complicato, ma non essiste impossibile nel questo secolo, con la vita online… Io mi chiama Hajni Korb, mi trovi anche su facebook. Non potremmo parlarne?
    Scusami, non volevo disturbarti, ma sto cercando il libro tutta la sera su Internet, e ho trovato anche il tuo blog.
    Buon Natale 🙂
    Hajni ( hajnalka.korb@gmail.com )

    reply
  • 17 Dicembre 2015

    Caro Tu, lí, in Italia! Mi fa piacere, che leggi anche dei scrittori ungheresi! Io sono una ragazza ungherese, chi vorrebbe regalare il libro di Örkény a uno amico italiano. Cercavo giá in librerie, biblioteche, ma semplicemente non trovo una copia! Non potresti aitarme per caso?! Dove dovrei cercarlo? Io abito a Budapest, cosí un po complicato, ma non essiste impossibile nel questo secolo, con la vita online… Io mi chiama Hajni Korb, mi trovi anche su facebook. Non potremmo parlarne?
    Scusami, non volevo disturbarti, ma sto cercando il libro tutta la sera su Internet, e ho trovato anche il tuo blog.
    Buon Natale 🙂
    Hajni ( hajnalka.korb@gmail.com )

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  • 7 Novembre 2018

    Mi è talmente piaciuto quanto hai scritto sul libro che ho iniziato a cercarlo… dopo mesi l'ho trovato usato su un sito e fra poco inizierò a leggerlo, so già che mi piacerà

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