D’aver dimenticato

D’aver dimenticato

Lassù c’è una ciotola, in equilibrio precario, 
Piena di buio, ma è solo 
Una luna molto lontana 
Dalla sua forma migliore, 
Che ha rovesciato tutte le stelle 
E a nessuno mai viene voglia 
Di raccoglierle. 
La nebbia che è venuta a trovarci, 
Poco fa, ha rifiutato la sedia, 
I biscotti e le carezze 
Con cui abbiamo cercato di sedurla;
Solo la malinconia l’avrebbe trattenuta 
Ma di quella, non siamo riusciti 
A privarci.
Unendo i capelli 
Che abbiamo lasciato sul cuscino, 
Si può disegnare un vascello 
Affondato 
Dai tesori, ma noi 
Stiamo a luce spenta, 
Senza canzoni, 
Senza lacrime, 
Dimentichi d’aver dimenticato.

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